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Salma Hayek: "Vi svelo il lato comico di tutte le donne forti"

L'attrice messicana tra le braccia di Pierce Brosnan nella commedia Il fidanzato di mia sorella. L'intervista esclusiva

21.07.2015 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
"Come fare l'amore come un inglese", questo il titolo originale di Il fidanzato di mia sorella, commedia che arriva nelle nostre sale dopo essere stata presentata in anteprima al Festival di Taormina. Ne parliamo con Salma Hayek che raggiungiamo al telefono a Los Angeles. "Adoro la commedia, specialmente il lavoro fisico che a volte ti impone. Sfortunatamente non mi hanno offerto tanti personaggi così. Cerco sempre una commedia più estrema, più sciocca, ma non mi capita mai. Spero che accadrà prima che sia troppo tardi per muovermi!". 


Pierce Brosnan e Salma Hayek in una scena da Il fidanzato di mia sorella
 
In passato è stata una vampira, una signora della droga, un'artista celebre in tutto il mondo. Tutte donne forti e indipendenti. Ma forse anche loro erano divertenti...
Lo erano eccome! Ha a che fare con me: c'è sempre spazio per un'ironia di fondo nella vita. 
 
Tornando a "non mi offrono ruoli divertenti", questa è una delle sue rare commedie romantiche. Qual è la sfida quando hai a che fare con questo genere?
Sinceramente? Trovarne una buona, perché rischi sempre di essere troppo ridicolo e di strafare e ritrovarti nella commedia melensa. Il fidanzato di mia sorella affronta invece temi forti, questo perché ha un retrogusto British. Si parla del difficile rapporto tra padre e figli dopo il divorzio e di famiglia allargata. Non è la tipica commedia romantica americana. 
 
Due domande necessarie quando si parla di commedia romantica made in USA. La prima è ci vuole una donna per far maturare un uomo a dovere?
(Sorride) Buona domanda! Penso che di certo la cosa aiuti, sebbene ci siano alcuni uomini che riescono a raggiungere la maturità anche senza una donna: alcuni monaci ad esempio!


La Hayek con il marito François-Henri Pinault. I due sono sposati dal 2007
 
Quando una donna è innamorata, le sue caratteristiche e il suo fascino diventano più accentuati?
Dipende sempre dal tipo di cui ci innamoriamo: a volte diventiamo più stupide, altre volte piene di vita, altre volte tristi, perché l'amore talvolta è dolore. E' brutto quando invece perdiamo la personalità e diventiamo qualcun altro, quella persona che pensiamo potrebbe piacere al nostro partner.  
 
Quando ha presentato a Cannes Il Racconto dei racconti l'abbiamo sentita parlare della scena in cui mangiava un cuore e di come sua figlia l'abbia aiutata a trovare il coraggio. Porta sempre sua figlia sui set?
Sempre! Valentina è stata su tutti i miei set da quando è nata nel 2007. Io non mi sono mai allontanata da lei per più di due settimane. Ed è successo pochissime volte che sono stata via per due settimane. La mia famiglia è e sarà sempre la priorità. 
 
Detto questo mi chiedo se la piccola assista a scene forti, come quella in cui bacia Pierce Brosnan in questo nuovo film...
Non proprio. A volte è meglio che Valentina non assista a determinate scene. E' successo anche in occasione del film Le belve che ho fatto con Oliver Stone. Detto questo Pierce Brosnan è un uomo fantastico, adora i ragazzini e ha conquistato una nuova generazione di spettatori grazie al ruolo che ha interpretato in Mamma mia! Mia figlia fa parte di questa generazione e quando eravamo sul set a Malibu si rivolgeva a Pierce chiamandolo "Sam", il nome del personaggio del musical. 


La quarantottenne Hayek in Il fidanzato di mia sorella
 
Il film affronta il concetto di "famiglia allargata". Devo chiederle - anche considerato che viene da un background cattolico - qual è la sua opinione in merito...
Non sono più cattolica però. Penso che la famiglia sia il posto in cui chi ti circonda sa tutto su di te. E' difficile, ma non è come l'amicizia: tante amicizie nascono per dei tratti comuni nella personalità. Questo non succede nella famiglia, ed è questa la cosa più interessante. E' un luogo dove più di tutti impari a essere te stesso, perché se hai a che fare con persone simili a te non impari mai nulla. 

C'è un gruppo di attori e registi con cui ha lavorato che si avvicina molto a questo suo concetto di famiglia?
Sì, Robert Rodriguez e Quentin Tarantino. In un certo senso sono cresciuta con loro e sono stata molto fortunata ad avere imparato tanto da entrambi e dalla loro amicizia. Sono loro la mia famiglia cinematografica. All'epoca di Dal Tramonto all'alba ci frequentavamo spesso con Robert al punto che più volte ho fatto da babysitter ai suoi figli. Altre volte invece ho assistito alle sessioni di montaggio di Robert e devo dirti che io stessa me la cavo abbastanza bene a montare le scene. Qualche volta ho dato dei suggerimenti in sala di montaggio anche ad altri registi. 
 
Il prossimo anno Dal tramonto all'alba compirà 20 anni. Da fan di Tarantino e di quel film le chiedo cosa ricorda di quel giorno sul set quando ha danzato con un serpente addosso e con Quentin che beveva Whisky dal suo piede...
Potrei parlarti per ore di quel film. Ricordo la scena in cui mi versavo addosso il whisky con Quentin che beveva succhiandomi l'alluce: io dovevo rimanere fissa su di lui a guardarlo in maniera seducente. Mi rivolgevo solo a lui, cosa che ha fatto imbestialire George Clooney! (sorride).

E' successo davvero?
Sì, d'un tratto George diceva: "Ma non mi guarda nemmeno un po', perché?". E Quentin rispondeva: "Sono io lo sceneggiatore, decido io chi guarda!". In quanto al serpente io ne ero terrorizzata, avevo proprio la fobia, ecco perché era molto importante per me saperlo prima e prepararmi.


Nei panni della vampira in Dal tramonto all'alba (1996) 
 
Parliamo ancora un po' di cinema, tutte le volte che la vedo è inevitabile pensare al ruolo di Frida Khalo, tra i più celebri della sua carriera. So bene che quel film è il suo orgoglio, ma mi chiedo se ci sia stata anche una componente di paura nel raccogliere questo ruolo...
Non ci ho mai pensato perché non me lo hanno mai chiesto. La risposta è no, ero ossessionata da quel ruolo e sentivo che era un film che avrei dovuto fare nel bene o nel male. Lo ho anche prodotto e ci sono voluti otto anni per fargli vedere la luce, ecco direi che ho vissuto nella paura di non poterlo fare. Fare in modo che quel film venisse girato è stata un'impresa, poi da un giorno all'altro hanno approvato il budget e lo abbiamo girato. Non c'è stato tempo di avere paura. 
 
La domanda finale è quella tradizionale: Salma qual era il poster che aveva in camera da ragazzina?
Ora mi fai vergognare, avevo il poster di Robby Benson. In casa mia madre aveva attaccato invece un poster con Robert Redford. Sono cresciuta guardando questi uomini bellissimi. 

 
Il fidanzato di mia sorella, in uscita il 22 luglio, è distribuito da Adler Entertainment

Per saperne di più
Il trailer del film
 
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