Nei panni di Oxford, Ifans dà vita a quello che secondo il film è stato il vero inventore dei pentametri shakespeariani: “un personaggio solitario - afferma - Il suo isolamento, però, gli dà la forza di osservare in profondità il mondo”. L’attore ci mette un pizzico di humour quando ci racconta: “Sì, da buon gallese, rovesciare un’icona inglese come Shakespeare è stato unico. Ho provato un po’ di piacere sovversivo nell’affrontare la questione”.

Ti aspettavi questo tipo di film quando Emmerich ti ha chiamato?
Be', no. Ma su una cosa ero certo, Roland avrebbe ricreato un mondo credibile sia al pubblico che agli attori. Ci avrebbe permesso di interpretare al meglio questi personaggi. Da una parte lui è un perfezionista e ha avuto una precisione millimetrica nel ricreare la Londra elisabettiana. Dall’altra è anche vero che, sebbene i suoi film siano ambientati in un universo apocalittico, tutti hanno sempre delle storie umane molto credibili.
Dopo aver intrapreso questo viaggio nella questione shakespeariana, pensi che le teorie che il film dimostra possano essere credibili?
Quello di cui sono convinto è che nessuno può essere sicuro al mille per mille su chi sia stato a scrivere quelle meravigliose parole. Una cosa è certa: qualcuno è stato, ed è stato il più grande di tutti, specialmente per aver inventato quel linguaggio. La cosa importante è che il film pone delle domande offrendo allo spettatore la possibilità di rivisitare quel periodo storico da un altro punto di vista. È così che vengono create nuove prospettive nelle quali possiamo filtrare quelle opere: molti di quei lavori erano in realtà lettere d’amore scritte alla Regina, oppure prese di posizione nei confronti della politica locale.

Com’era Rhys Ifans da studente? Eri entusiasta all’idea di esplorare Shakespeare oppure lo respingevi?
A scuola lo studiavamo in un modo terribile! Lo leggevamo a voce alta. Credo fermamente che le parole del bardo debbano essere viste e ascoltate più che lette. Per quanto mi riguarda, ho veramente scoperto il teatro di Shakespeare quando sono andato a scuola di recitazione, studiandolo con un’insegnante della Royal Shakespeare Company. Ricordo ancora la prima volta che ho pronunciato le battute di "Riccardo III", ho avuto un’epifania. Da lì è stato puro amore.
C’è un qualche ruolo del bardo che ti piacerebbe interpretare?
Ce ne sono tanti, quello che mi piacerebbe di più è il vecchio Re Lear… ma, ovviamente, c’è ancora tutto il tempo per farlo!
Ti abbiamo visto nel video "The Importance of Being Idle" degli Oasis. Quanto sei rockettaro nella vita?
Tantissimo. Io ho una mia band, The Peth. Abbiamo appena inciso il nostro secondo album. Il rock è stato sempre uno degli aspetti fondamentali della mia vita. Ne discutevo anche sul set con Roland Emmerich: lui voleva che io facessi il conte di Oxford ispirandomi a Karl Lagerfeld. Io gli rispondevo: “Lo farò, soltanto se mi permetterai di inserire anche un po’ di David Bowie!”. Ci siamo messi d’accordo: il costume del mio personaggio è tanto Lagerfeld… i suoi occhi, invece, sono puro Bowie.

In Italia ti conosciamo soprattutto per il ruolo di Spike in “Notting Hill”. Si dice che per girare quel film non ti sei lavato i denti né pettinato per settimane. Sei un attore di metodo?
Ma che metodo?! Sono soltanto un uomo molto pigro. Giravamo quel film agli Shepperton Studios fuori Londra. All’epoca vivevo in pieno centro e ci volevano quasi due ore per raggiungere il set. Non amo alzarmi presto, quindi ho comprato una tenda e mi sono accampato davanti agli Studios. L’ho fatto solo per vivere meglio.
Dopo tutti questi anni, cosa ricordi di più di “Twin Town”?
Be’ vediamo: eravamo io e mio fratello protagonisti assoluti nei panni di due gemelli, ladri di macchine e fumatori d’erba. Posso dirvi che è un film quasi autobiografico! Scherzi a parte, amo mio fratello. Lui oggi lavora soprattutto in Galles.

E ormai il conto alla rovescia a “The Amazing Spider-Man” si fa sempre più emozionante. Quanto volevi quel ruolo? Sei stato tu a lottare per averlo oppure te lo hanno proposto?
Assolutamente volevo farlo io! (in quel momento gli brillano gli occhi, N.d.R.). Dovete sapere che sono un grande fan di Spidey. Lui viene prima di Shakespeare per me, anche se entrambi indossano comunque la calzamaglia!
“Anonymous”, in uscita il 18 novembre, è distribuito dalla Warner Bros.
Per saperne di più
Il trailer del film
Il trailer di The Amazing Spider-Man