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Rassegna stampa
Rassegna stampa

10.05.2001 - Autore: Valeria Chiari
Culture Loisirs, 28 Mars 2001 P.T
Nessuna effusione sentimentale, nessuna lusinga psicologica. Nientaltro che dei corpi dai quali nascono le emozioni. Come una pasta che Chéreau lascia lievitare, sollevando delle domande sospese ed essenziali: cosa cerchiamo nella sessualità? Chi è colui che si concede, e chi invece dissimula, chi si modifica nella ripetizione del rapporto carnale? Chéreau risponde filmando dei gesti, degli sguardi, insomma il linguaggio di quelle energie opposte che tentano di combinarsi. Alcuni potranno rimproverargli larsenale dei mezzi utilizzati, con il risultato dun film fin troppo controllato.
Cahiers du Cinéma, Aprile 2001, Stéphane Bouquet
Patrice Chéreau possiede una propria firma cinematografica, ovvero il movimento o meglio lenergia, il potere che possiedono i corpi nel produrre un lavoro meccanico. Ogni film di Chéreau è lorganizzazione di un sistema di corpi al lavoro che esplodono con fragore per eccesso di gesti, di violenza e di desiderio Energia dellinquadratura e degli incessanti movimenti della telecamera a spalla
Canoe.fr, 18/02/2001
Chéreau ritrova una po della sincerità del suo film Lhomme blessé Il film non è senza difetti, si percepisce facilmente che le scene di sesso sono diventate un passaggio obbligatorio in un certo cinema dautore e che rappresentano una scommessa per il regista. Ma lamore fisico di Intimacy non è né sconvolgente né eccitante, e non sono questi i momenti più forti e singolari del film. La tensione è altrove: nella conversazione attorno al tavolo da bigliardo e in tutte le scene in cui Jay segue Claire, o nel magnifico momento in cui è Claire a seguire Jay. In quei brevi istanti il film dice moltissimo, lossessione di lui, la vergogna di lei, le paure di entrambi
Allocinè.com
Le scene damore di Chéreau mostrano semplicemente la realtà della carne, limperioso e vitale desiderio. Senza alcun estetismo o curiosità morbosa, ma solo in nome della più pura verità fisica. Un film il cui punto centrale è la concezione del dono saper dare ma anche saper ricevere con un personaggio maschile che chiede alla donna molto di più di quello che lui stesso può dargli.
Ciak, Maggio 2001
Con una storia eroticamente cruda ed esistenzialmente disperata, Patrice Chéreau ha conquistato lOrso dOro a Berlino Siamo nellintellettualismo spinto, nella dissipazione della triade sesso-alcool-fumo.
Studio, aprile 2001
Da Lhomme blessé a Ceux qui maiment prendront le train Chéreau ha spesso messo in primo piano la dualità del corpo e dei sentimenti. Con Intimacy invece rinuncia ai lirismi che davano al suo cinema un fervore torturato. .. Si avvicina a ciò che sembra affascinarlo di più: il disordine interiore Ed è lintimità dei corpi e delle anime di cui Chéreau parla in maniera straordinaria, nel suo film. In poco più di due ore riesce a farci percepire il sordo frastuono della condizione umana. Raro momento.
Cinemazip.rai.it
Un film sperimentale senza essere criptico, fisico eppure distaccato. Stavolta sceglie la strada di un dramma da camera intriso di squallore che sta tra la disperata riflessione sul matrimonio e il saggio esistenzialista sullumano troppo umano. Un film notevole che finora è stato soprattutto notato per le scene di sesso esplicito, tra cui un rapporto orale in primo piano, ma che merita invece di essere rivisto e meditato
La Repubblica, 15 febbraio 2001 Roberto Nepoti
E\' un film duro e diverso \'Intimacy\', che il francese Patrice Chéreau ha girato a Londra elaborando il romanzo \'Nell\'intimità\' con altre pagine di Hanif Kureishi Torna la ossessività maschile, quella che portò alla rovina Marlon Brando in \'Ultimo Tango a Parigi\'. E se le conseguenze non sono così disastrose, l\'equilibrio emotivo e l\'indipendenza del maschio contemporaneo ci fanno una ben magra figura\".
Cinema.it
Il realismo delle scene, la vicinanza della macchina da presa ai volti degli interpreti rivelano l\'intento di Chéreau di svelare un\'intimità lontana da quella raccontata dal cinema americano ma anche da tanta parte di cinema intimista francese. Non si tratta affatto di un\'intimità elegante, raffinata, piacevole, al contrario questa urta e indispone: corpi imperfetti che si incontrano, pelli che si arrossano al contatto con altri corpi, coperte che lasciano il segno nella schiena, orgasmi rimasti a metà, parole pensate e poi non dette, istinti irrivelabili. Vederlo è inaccettabile, inaccettabile ma vero. In questa ottica anche le scene di sesso esplicito appaiono sotto una luce diversa. Diventano necessarie, indispensabili perché descrivono quello che non vogliamo ammettere: che il sesso non sempre è quello che si vede al cinema.
Ecran Noir.Fr
Intimacy è un brillante esercizio in cui il regista utilizza tutto ciò che ha imparato per impressionare. Il film non acquieta lo spettatore al contrario lo sconcerta senza però disturbarlo o sconvolgerlo. Riesce ad evitare tutti i difetti e realizzare un buon film dautore, intimo. Come se lui stesso si fosse messo a nudo, guardando esclusivamente allessenziale del suo stile. Ben lontano dallessere divertente, il film ha il merito di mostrare fino a che punto la nostra epoca riesce a creare dei falliti, che non sanno che una parentesi è fatta per essere chiusa.