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Prima di Big Hero 6 c'è Feast, una grande storia d'amore in sei minuti

I segreti del nuovo corto Disney abbinato al film di Natale. La parola al regista Patrick Osborne: “Racconto un'intera vita attraverso gli occhi di un cagnolino”

22.12.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Per Patrick Osborne, regista di Feast, nuovo corto Disney abbinato a Big Hero 6, tutto è iniziato con la scoperta di un'app sul suo telefono. “Si chiama 'Un secondo del tuo giorno' – dice il regista, che recentemente ha presentato il corto anche all'evento View Conference di Torino - In pratica registri un secondo della tua vita giorno dopo giorno. Io l'ho fatto per un anno, filmando tutte le mie serate a cena. È venuto fuori un filmato di sei minuti. Lo guardavo e notavo una cosa meravigliosa: lo scorrere della vita”. 
 
In sei minuti Osborne racconta una grande storia d'amore, quella di un uomo che incontra la donna della sua vita, la futura madre dei suoi figli. Sullo schermo vediamo il tutto raccontato dagli occhi del suo cagnolino Winston, testimone degli eventi ad ogni singola cena. Il cane avrà un ruolo importantissimo nel tenere salda la relazione tra i due umani.

Prima di tutto parliamo del raccontare diversi anni di vita in una manciata di minuti. Per me è inevitabile pensare a Up...
Be' non nascondo che quei primi sei incredibili minuti di Up sono stati di grande ispirazione durante la realizzazione del mio corto. Per Feast ero interessato ai dettagli: nel percorso di ogni cena qualcosa cambia, dal primo appuntamento in cui vediamo un uomo single cercare di creare la serata perfetta per fare colpo sulla donna, a quando anni dopo diventa padre di famiglia, un momento in cui perfino i pasti cambiano. Cambia tutto in realtà. In questo cambiamento possiamo scrutare la poesia... 
 
La poesia è un marchio di fabbrica di casa Disney, nel caso di Feast come è andata? Era uno degli obiettivi primari?
Non c'è alcuna sceneggiatura in un cortometraggio. Si tratta più di un “pitch”, di una serie di incontri con i tuoi capi in cui presenti loro la storia. Lo scopo numero uno è assicurarsi che il pubblico si diverta. E a un certo punto bisogna colpirli con un'emozione. Crediamo di esserci riusciti: volevamo colpire il nostro pubblico in un certo momento del film. Così è stato. Li abbiamo osservati in sala alle prime proiezioni e hanno reagito proprio in quella sequenza che avevamo preparato. È una specie di pugno emotivo che arriva a due terzi della storia. 

Uno dei primi concept di Winston
 
Abbiamo visto centinaia di migliaia di cani al cinema. Gran parte di questi solo nei film d'animazione. Mi chiedo dunque quanto sia stata dura trovare il vostro Winston evitando che ricordasse qualsiasi altro cucciolo cinematografico...
Hai ragione, è proprio così. E' per questo che prima di iniziare a lavorare a Feast ho passato in rassegna l'archivio dei film Disney, notando che non avevano mai utilizzato piccoli cani Terrier. Da amante dei cani, sapevo che avrei affidato l'audience a un cagnolino: vediamo la storia attraverso i suoi occhi. Sapevo che ne volevamo uno molto piccolo, perché non doveva arrivare fino in cima al tavolo da pranzo. Lo abbiamo scelto così proprio perché non somiglia a nessun altro cagnolino visto sullo schermo. 
 
Una volta Steven Spielberg ci ha raccontato che la sua più grande sfida è realizzare una storia d'amore. Voi ci riuscite spesso. Qual è il segreto? 
Divertirsi e fare divertire. Trovando una nuova chiave di lettura: ecco dunque un cucciolo che fa da "surrogato" per il pubblico. È lui ad accompagnare chi guarda. In questo modo ci assicuriamo di stabilire una connessione solida tra lo schermo e il pubblico. 
 
Feast è abbinato a Big Hero 6, attualmente nei cinema distribuito da The Walt Disney Company Italia.

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