NOTIZIE

Pagliacci horror in Clown: "Un predatore a caccia di bambini"

Arriva nei cinema l'horror prodotto da Eli Roth. Il regista: "Dimenticate Tim Curry in It. Un clown demoniaco come il nostro non lo avete mai visto"

Clown

13.11.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Un papà che cerca di rincuorare il figlio, evitando che il ragazzino rimanga in lacrime dopo il “bidone” tiratogli da un clown in affitto per la sua festa di compleanno. A quel punto l'unica soluzione del genitore è indossare un vestito da pagliaccio trovato in cantina e improvvisarsi lui animatore della serata. Un vestito vivo. Un vestito cattivo. Un demone pronto a giocare con la mente di questo papà e impossessarsi di lui, trasformandolo in cacciatore di bambini. 
 
Succede in Clown, horror prodotto da Eli Roth in uscita in Italia in anteprima mondiale. “Dimenticate Pennywise di It – ci racconta il regista Jon Watts - Il mio film cerca semplicemente di rispondere a una domanda: 'Perché abbiamo paura dei clown?'. La risposta ve la diamo. Ed è più terrificante di quanto si possa immaginare. Volevamo che Clown fosse una storia nuova, un qualcosa che non avete visto prima. E' vero che abbiamo pensato a La mosca di Cronenberg, ma lo scopo era quello di non riciclare niente né utilizzare concetti narrativi che le persone abbiano già visto altrove”. 

 
Appartengo a una generazione che ha considerato il Pennywise di Tim Curry come punto di riferimento. Quel film non era il massimo, eppure ci si ricorda sempre di quella performance...
La verità è che non ho mai visto quel film. Da ragazzino non mi era permesso guardare horror o thriller paranormali. Per i miei genitori erano “off-limits”. Quando ho cominciato a scrivere Clown insieme a Chris Ford abbiamo deciso che non avremmo usato nessun film clownesco come riferimento. Quindi tu mi nomini It, ma io posso dirti che Tim Curry in Legend è forse un riferimento più appropriato. Mi ha sempre fatto paura in quel film. 
 
Parliamo dunque di questo clown demone. Come avete costruito il suo look? Il suo vestito, i suoi denti affilati, il suo sguardo...
È la storia di una trasformazione, quella di un uomo in qualcosa di diverso. Un protagonista che perde ogni contatto con la realtà e soccombe a una forza del male. Non abbiamo sperimentato più di tanto, abbiamo paragonato la possessione a un meccanismo parassitale. Quindi ci siamo ispirati a vere mutazioni genetiche e ai parassiti. Niente è più spaventoso della natura stessa! Una volta deciso il look finale del demone, abbiamo lavorato all'indietro cercando di capire come fa una persona a trasformarsi in quel modo. Alla fine il nostro protagonista ha subito un centinaio di cambiamenti di make up negli stadi di trasformazione che mostriamo nel film. 

 
Sempre a proposito di demoni. Come si fa a creare un demone con una mitologia perfetta? Penso ai casi precedenti, uno su tutti, quello della Strega di Blair...
Non abbiamo creato un mostro ex-novo. Ci siamo ispirati a una vera storia legata alle origini del clown dal volto bianco, un racconto ispirato a storie folkloristiche nordiche. Una volta sul set, però, abbiamo pensato soprattutto ai predatori animali. Questo demone è un cacciatore, dunque il punto è: come fa a stanare la sua preda?
 
In un momento in cui la computer grafica permette a un regista di sbizzarrirsi con le creazioni mostruose, il fatto di scegliere un pagliaccio come protagonista horror rappresenta un po' una strizzata d'occhio nostalgica a un cinema del passato? 
Il cinema vive un'ondata di horror sovrannaturali. È bellissimo, ma personalmente ho sempre preferito i “Monster Movies”. Sono ossessionato da Dracula, L'uomo lupo, Frankenstein e la Mummia. In Clown abbiamo entrambe le cose: la possessione paranormale di un uomo e allo stesso tempo la sua trasformazione in un mostro. Quindi lo considero anche un monster movie. 

 
L'ultima domanda è quella tradizionale: qual era il poster che avevi in camera da ragazzino?
La locandina di Strade perdute di David Lynch. La tenevo dietro la porta così i miei genitori non la vedevano! 
 
Clown è distribuito nei cinema da M2 Pictures. 
 
Per saperne di più:
FILM E PERSONE