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Neil Patrick Harris: "Io e quegli amabili ometti blu"

La star di How I Met Your Mother torna al cinema nel sequel de I Puffi, distribuito in Italia da Warner Bros il prossimo 26 settembre

22.06.2013 -
di Adriano Ercolani

Montreal, Quebec - Quanti possono vantarsi di aver chiacchierato con Barney Stinson? Noi sinceramente vorremmo, e a dire il vero ci siamo andati molto ma molto vicino. Perché Neil Patrick Harris siamo riusciti a incontrarlo, ma non riguardo il suo mitico personaggio in How I Met Your Mother, bensì sul set de I Puffi 2, seguito del fortunato originale che nel 2010 ha incassato ben 563 milioni di dollari in giro per il mondo. Ecco cosa Neil ci ha raccontato una sera d'estate, in un'elegante stradina di Montreal che grazie alla magia del cinema nel film diventerà Parigi.



Cosa dobbiamo aspettarci di nuovo rispetto al primo film?
La storia inizia tre anni dopo la fine de I Puffi. Il mio personaggio, Patrick Wilson, è spaventato dall'idea di non essere un buon padre, teme di essere troppo attaccato al lavoro e quindi non vicino alla famiglia, proprio come suo padre aveva fatto con lui.
I temi che abbiamo sviluppato in questa seconda puntata sono più profondi rispetto al precedente. Io ad esempio devo fare i conti con questo tipo di problemi, retaggio dell'infanzia infelice del mio personaggio: un genitore distante, di cui ha sentito la mancanza anche se non se ne rendeva pienamente conto. Un po' come succede al Barney Stinson di How I Met Your Mother. A livello estetico le ambientazioni saranno più eleganti e variegate, la produzione non ha badato a spese per fare de I Puffi 2 un lungometraggio pieno di posti incantevoli, effetti speciali e azione adatta al pubblico familiare.

Quali sono state le sfide maggiori che tu e tutto il cast ha dovuto affrontare ne I Puffi 2?
Non è facile lavorare sul set con partner che puoi soltanto immaginare, è un discreto sforzo. Noi abbiamo ovviato con piccoli pupazzi inanimati piazzati dove poi i puffi verranno successivamente creati al computer, in modo da avere un punto di riferimento preciso. Per questo secondo film è ovviamente più facile, avendo già fatto l'esperienza del primo. Per fortuna il lavoro dell'attore è proprio basato sulla sua immaginazione, in questo siamo facilitati. Comunque divido il set con altri interpreti encomiabili come Jayma Mays, Hank Azaria, Sofia Vergara e adesso anche Brendan Gleeson, una new entry che ha innalzato senz'altro il livello del film con la sua vena ironica. Alla fine di tutto comunque, quando vedi le immagini elaborate e te stesso che reciti insieme a quegli ometti blu, ti diverte, c'è poco da fare. Io sono sempre stato un fan dei Puffi, fin da bambino. Non posso che essere felice di far parte di questo progetto.



Quali meriti si è conquistato Raja Gosnell sul set?
Raja è un regista che sa mantenere tranquillità in ogni situazione, e vi assicuro che non è sempre facile. Molti pensano che essendo una produzione per famiglie I Puffi sia semplice da realizzare. Non è così, perché a livello tecnico è decisamente impegnativo. Tutte le questioni riguardanti il CGI, le proporzioni tra i personaggi, i set sparsi per il mondo e altre questioni ancora. Raja però riesce a trasmettere a tutti noi attori fiducia e serenità, le basi principali perché un set funzioni, e di conseguenza un film. Lui più di noi è sottoposto a un grande sforzo, viaggia costantemente per controllare anche la postproduzione, eppure è sempre controllato e tiene bassissimo il livello di stress. Davvero non so come faccia.

Ci sono stati momenti divertenti sul set?
Assolutamente, c'è un'armonia tra tutti noi che ci porta a produrre e divertirci allo stesso tempo. Ero un ammiratore di Jayma Mays per il suo gran lavoro in Glee, ma non avrei mai immaginato fosse una ragazza così spiritosa e piena d'ironia. E' lei il vero comico del gruppo!

Una domanda almeno su How You Met Your Mother però deve essere fatta. Cosa ti rimane di questa sitcom e del suo enorme successo?
Soprattutto la consapevolezza e l'orgoglio che abbiamo fatto un buon lavoro, lo dico sinceramente. Non saremmo durati tutto questo tempo se non avessimo realizzato un prodotto di qualità. In tutti questi anni gli autori hanno fatto un lavoro di scrittura encomiabile, mantenendo i personaggi interessanti e profondi. Io devo molto se non tutto alla figura di Barney Stinson, la porterò sempre con me, anche nei lati che non rappresentano quello che sono veramente. Con Jason Segel e gli altri abbiamo creato giorno dopo giorno un affiatamento che crescendo è diventato vera e propria amicizia. Jason ha una carriera cinematografica consolidata, Cobie ha sfondato con The Avengers e non posso che esserne contento. Meritano, anzi meritiamo quanto di buono ci sta succedendo perché in How I Met Your Mother abbiamo lavorato con professionalità e grande abnegazione. E il pubblico ci ha appoggiato sempre perché lo ha percepito.



Ti senti dunque ormai affermato come attore comico?
Penso sia riduttivo definirmi soltanto un attore comico. Io mi sento più un performer a tutto tondo, e credo di averlo dimostrato negli anni. Certamente mi trovo molto a mio agio in parti più leggere, che però in molti casi hanno evidenziato pur attraverso il sorriso un loro lato drammatico. Spero in futuro di poter variare maggiormente il tono delle mie interpretazioni, però è innegabile che il pubblico mi apprezzi per le mie performance comiche e di certo non mi lamenterò di questo.

I puffi 2, in uscita il 26 settembre, sarà distribuito dalla Warner Bros.
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