La prima cosa che si pensa davanti al faccione che domina il poster di Lincoln è l'incredibile somiglianza di Daniel Day-Lewis nei panni del presidente americano che abolì la schiavitù. Quello che però non si vede nella locandina è il volto di Sally Field – che nel film interpreta Mary Todd, moglie di Abraham – anche lei attrice di metodo, tanto quanto il suo collega. “Ho studiato con Lee Strasberg. Quindi sul set sono dentro la mia sfera personale. Isolata. Sono il personaggio”. Ce lo conferma nel corso della presentazione del film nella Città Eterna: “Il mio lavoro è quello di non esistere. Sally deve sparire. Così come le sue idee, la sua sensibilità. Devo andare via e lasciare che il personaggio arrivi sul set”.
L'immedesimazione in Mary Todd non ha riguardato soltanto la mera ricerca storica sul personaggio, è stato anche un cambiamento fisico: “La prima volta che Steven mi ha chiesto di fare parte di questo film era ancora il 2005. Studio Mary da una vita, da quando avevo vent'anni, ma non sono diventata questo personaggio solo grazie ad informazioni: ho messo su tredici chili per il ruolo. Sin da giovane ho sempre pensato che ci fosse una somiglianza fisica, ecco perché sentivo che questo ruolo era mio”. E riguardo al set di Steven Spielberg la Field continua: “Abbiamo vissuto un'esperienza magica. Sentivamo costantemente il cuore e l'importanza di questa storia”.
Nel corso di una carriera di quasi cinque decadi, la Field ha portato a casa un paio di Oscar (e quest'anno è nominata come migliore non protagonista), sfidando più volte il fattore età: la ricordiamo come madre di Tom Hanks in Forrest Gump, eppure sei anni prima (1988) era proprio lei l'oggetto del desiderio di Hanks nella commedia L'ultima battuta. Una cosa simile accade in Lincoln: la Field, infatti, non solo è di undici anni più grande di Daniel Day-Lewis, ma di venti anni più vecchia di Mary Todd Lincoln all'epoca. Tutte le volte che l'attrice parla del film i suoi occhi luccicano: “Quella di Tony Kushner è una sceneggiatura magnifica. In ogni mia scena viene mostrato uno dei tanti aspetti della natura complicata del personaggio. Non c'è nemmeno una sequenza superflua. In questo film assistiamo alla pressione che il presidente subisce nello sforzarsi a trovare equilibrio tra il suo aspetto umano e quello che è il bene per il suo popolo. Penso che non valga soltanto per un capo di stato, è una cosa valida per la famiglia in generale”.
Inevitabilmente si parla di “guardare al passato per richiamare il presente” e a quel punto l'attrice ribatte: “Senza Lincoln non ci sarebbero gli Stati Uniti. Nessun Obama. Soltanto un gruppo di staterelli isolati”.
Lincoln, in uscita il 24 gennaio, è distribuito dalla 20th Century Fox.
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