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L'oro nero di Jean Jacques Annaud

Con "Il principe del deserto", Annaud arruola Il Profeta, Miral e Zorro per esplorare il Sacro Corano e la febbre per il malefico petrolio

Il principe del deserto - Antonio Banderas

14.12.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
“Da quando ho fatto ‘Sette anni in Tibet’, Hollywood continua a propormi sceneggiature su giornalisti americani che scoprono un nuovo Paese. Non ne posso più!”. Questa è la confessione di Jean Jacques Annaud, regista costantemente all’inseguimento di storie epiche che, possibilmente, si svolgono al di là dei confini occidentali. O forse dei limiti occidentali dal momento che “Nella nostra cultura abbiamo esaurito tutte le storie buone da raccontare. Ma ce ne sono altre meravigliose che ci attendono in tutto il resto del mondo”.

Il principe del deserto, incontro con Jean Jacques Annaud, Banderas sul set con Annaud

La sua ultima fatica s’intitola “Il principe del deserto” (in originale “Black Gold”), un’epopea di emiri belligeranti, valorosi combattenti e uomini corrotti dalla febbre per il petrolio. E naturalmente fanciulle dagli occhi sensuali che aspettano il grande amore. C’è proprio tutto in questa pellicola che inevitabilmente ci riporta alla mente “Lawrence D’Arabia. “A dire la verità – ci racconta Annaud – sono quindici anni che non guardo quel film. L’ho evitato. La ragione? Sapevo che prima o poi avrei esplorato personalmente quella parte di mondo con la mia macchina da presa. Non volevo farmi influenzare. A parte il film di Lean, credo che il cinema abbia occultato quella zona del mondo, e questo mi ha spinto ulteriormente a girare il film”.

Il principe del deserto, incontro con Jean Jacques Annaud, Tahar Rahim al galoppo

Sullo schermo Antonio Banderas e Mark Strong sono due emiri che si fanno battaglia per il controllo della “striscia gialla”, quella terra che gli “avvoltoi americani del Texas” hanno intenzione di invadere a suon di verdoni al fine di mettere le mani sui pozzi dell’oro nero. Protagonista è Auda, lo interpreta Tahar Rahim de “Il profeta”: giovane e ingenuo principe che imparerà a diventare uomo e condottiero valoroso, nel tentativo di scacciare la corruzione dal suo regno “perché le stelle guida di un uomo devono essere saggezza e coraggio. E perché le cose che valgono di più a questo mondo non le si può comprare”.

Il principe del deserto, incontro con Jean Jacques Annaud, Freida Pinto in una scena

Freida Pinto, invece, torna a scatenare la sua carica erotica nei panni della bellissima figlia di Banderas data in sposa al protagonista. Una specie di “Penelope del medio oriente”, in costante attesa del suo amato. Spettacolo, amore e ricerca storica romanzata: Annaud crede ancora nel cinema classico di genere, quello dai ritmi lenti e in cui riesce a spiegare le Sure del Corano come l’ABC in modo da affilare i toni romantici di questa sua storia d’amore. “Sono stato molto prudente sapendo che avrei rappresentato la visione più onesta possibile della civiltà mediorientale – continua Annaud – Improvvisamente la realtà e la nostra favola cinematografica hanno cominciato a combaciare: sono scoppiate le rivoluzioni dei popoli mediorientali. Avvenimenti che ci hanno fatto capire quanto alcuni dei valori che raccontiamo in questa favola possono ancora essere validi oggi”.

 “Il principe del deserto”, in uscita il 23 dicembre, è distribuito dalla Eagle Pictures.  Qui trovate il trailer italiano.