NOTIZIE

L'altra verità: Ken Loach è arrabbiato!

Il regista inglese torna al cinema di denuncia con "L'altra verità", dramma umano sullo sfondo degli orrori della guerra in Iraq. Presentato in Concorso a Cannes 63

L'altra verità - Ken Loach

20.04.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
“Chiamiamo le cose con il proprio nome: la guerra in Iraq è un crimine. Una cosa illegale, una guerra portata avanti nel nome dell’avarizia” – A parlare è il Maestro Ken Loach, cuore pulsante del cinema indipendente britannico, quello d’impegno e di alta tensione emotiva. E dopo il capolavoro poetico “Il mio amico Eric”, il regista non ha perso la capacità di tornare ad arrabbiarsi sul serio. Noi lo abbiamo incontrato quasi un anno  fa sulla Croisette dove “L'altra verità” è stato presentato in Concorso.

L'altra verità

“La guerra in Iraq è un qualcosa che io e il mio sceneggiatore Paul Laverty volevamo trattare da tempo, ma dovevamo prima trovare un modo per raccontarla – ha detto Loach - È così che Paul ha avuto l’idea di creare Fergus, un ex agente delle SAS che ha perso il suo migliore amico in guerra e che è deciso a fare luce sul mistero dietro la sua morte. Nel film ogni suo passo verso la verità corrisponderà ad un passo ulteriore verso l’annullamento totale della sua anima”.

A quel punto il regista ha raccontato: “I governi britannici e americani hanno violato le convenzioni di Ginevra, praticando ogni tipo di tortura. E le persone che lo hanno permesso sono proprio Bush e Blair… e oggi l’ex Primo Ministro britannico è ambasciatore di pace in Merioriente! Occorre mostrare all’opinione pubblica i loro crimini”. E a quel punto Laverty rincara la dose, dichiarando: “E’ importante fare i nomi: sto parlando di Dick Cheney, Colin Powell, Condoleeza Rice, Ashcroft… queste persone giustificavano le torture e le definivano ‘interrogazioni tecniche’. Dopodiché si proteggevano dietro i loro avvocati. Devono rispondere delle loro azioni, Obama ha l’obbligo legale di esaminare questi atti criminali proprio perché gli USA dovrebbero rispettare le leggi delle comunità internazionali che loro stessi hanno firmato”.

L'altra verità

Il titolo originale del film è “Route Irish”, e cioè il nome con cui viene definita la strada che collega l’aeroporto di Bagdad alla Green Zone colonizzata dagli americani. In pratica, il percorso più pericoloso al mondo. Nel film Loach racconta di soldati assunti privatamente da corporation in affari con i governi e incaricati di rapire e torturare i presunti terroristi: “Questo è lo spirito dei nostri giorni, ormai tutto è privatizzato, ogni cosa da cui si può trarre profitto. Incluso l’esercito ovviamente. Questi mercenari sono protetti dai governi e non sono soggetti alle leggi sul suolo iracheno. La fanno sempre franca”.

“Mentre preparavamo il film, abbiamo parlato con iracheni in Giordania e ci hanno raccontato che il conflitto continua sempre a peggiorare di giorno in giorno. Vendetta su vendetta senza fine. La verità è che gli USA non permetteranno mai uno stato indipendente, ci sarà sempre controllo sul territorio da parte loro”. Infine il regista ha attaccato anche Hollywood: “Gli schermi non ci appartengono più. Tutto è monopolizzato dai blockbuster americani. Ma se c’è una cosa che davvero mi disturba sono tutti quei film di Hollywood incentrati sulla guerra in Iraq che ritraggono i soldati americani come le vere vittime. E che dire dei milioni di iracheni colpiti da questa tragedia? Non ne parla mai nessuno”.

L'altra verità” è distribuito in Italia dalla BIM

Per saperne di più
Il trailer del film
FILM E PERSONE