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INTERVISTA ESCLUSIVA A BAZ LUHRMANN

INTERVISTA ESCLUSIVA A BAZ LUHRMANN

Baz Luhrmann

13.03.2002 - Autore: Fabrizio Marchetti
Cinema e teatro, musical e melò, amore e dramma per uno spettacolare e tragico cocktail dei sentimenti che lentamente assume i connotati di una pellicola, di unopera, di un modo di fare cinema. Un cinema al contempo poetico e visionario che si fa portatore di sogni e realtà attraverso un linguaggio simbolico che rinvia ad una commistione ricercata di immagini e suoni. E il cinema di Baz Luhrmann, talentuoso regista australiano autore dello splendido Moulin Rouge ancora oggi in corsa per vincere alla prossima edizione degli Oscar le ambitissime 8 statuette (tra cui quella di Miglior film). Lopera di Luhrmann non vanta prima di questo film molti precedenti (solo due titoli quali il bellissimo Ballroom e il coraggioso adattamento shakesperiano Romeo +Juliet) ma ciò nonostante evidenzia unanima comune, un sottile filo rosso che permea di sé il lavoro di un regista che diviene autore e artista della postmodernità più innovativa e rivoluzionaria. In occasione del lancio sul mercato italiano del DVD di Moulin Rouge abbiamo avuto il piacere di intervistare questo grande cineasta per capire dalle sue parole che rapporto abbia instaurato col supporto digitale e quale sia stato il suo personale contributo alla realizzazione del prodotto. Non prima però di capire quanto abbia inciso sulla sua concezione cinematografica una formazione professionale conseguita in una terra così lontana dalla mentalità stelle e strisce dellAmerica hollywoodiana.   Mr. Luhrmann, cosa differenzia il cinema australiano da quello americano?   \"Sicuramente sono le diverse radici socio-culturali dei paesi ad aver condizionato i relativi modi di fare cinema. LAustralia è sempre stata per certi versi isolata dal resto del mondo. Ancora oggi persiste la percezione di questo continente come realtà relegata ai confini del pianeta ed il cinema non può che divenire veicolo espressivo di questo disagio. Ma si tratta anche di una forza che impone un diverso rapporto del regista con la macchina da presa: accade spesso infatti che si tenda a focalizzare lattenzione più su se stessi che sugli altri, sviluppando così un proprio modo di raccontare una storia senza ricercare intorno eventuali fonti di ispirazione. In questa prospettiva il cinema australiano è un cinema personale e non collettivo, un cinema che si fa apprezzare per la sua originalità e per la sua autonomia da ogni altro contesto nazionale.\"   Venendo a Moulin Rouge, quale idea di cinema emerge dal suo lavoro?   \"Un cinema che genera emozioni anzitutto. Per farlo io e la produzione ci siamo impegnati nella messa a punto di un linguaggio musicale cinematografico che fosse valido ancora oggi. Ed è per questo che abbiamo realizzato un codice comunicativo ibrido, una sorta di crogiolo dei generi musicali di ogni secolo che ben si sposasse con la potenza delle immagini.\"
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