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Intervista a Pavel Lounguine
Intervista a Pavel Lounguine

14.04.2003 - Autore: Luca Perotti
Pavel Longuine è al suo quarto lungometraggio dopo Taxi blues (1990), Luna Park (1992) e La vita in rosso (1996).
Con questo film dichiara il regista russo allinizio della conferenza stampa di presentazione de Le nozze, ho voluto mostrare come va la Russia profonda, quella dei villaggi, quella che non si vede mai. A Mosca, così come in Occidente, si dice che il popolo russo stia scomparendo perché non ha sopportato lurto con il capitalismo e la libertà. Ho pensato di mescolare degli attori professionisti con gli abitanti di Lipski e tirare fuori la verità attraverso i gesti, i volti, le mani dei personaggi, per cercare di raggiungere in profondità alcuni aspetti della vita: la sfortuna, la povertà, la mafia; ma anche lumanità, lamicizia e laiuto tra vicini.
In Europa cè un fenomeno che colpisce molti paesi, compresa lItalia, vale a dire un interesse quasi esclusivo da parte del pubblico per i film americani a discapito di quelli nazionali. Anche in Russia succede la stessa cosa? Oppure i Russi sono maggiormente interessati alla loro realtà?
I film americani hanno la capacità di toccare il subconscio mitologico delle persone, e anche io cerco la mitologia della vita contemporanea, ma a modo mio.
Gli americani ci riescono più facilmente. In Russia alcuni vogliono capire il loro percorso storico, ma è difficile. Ognuno ha il suo modello di vita paradisiaca, che sia quella comunista o quella dei tempi dello zar. Io credo che il vero cinema dautore passi per la ricerca del mito. Lars Von Trier, ad esempio, compie una ricerca sui nuovi santi e i nuovi martiri contemporanei; anche i film di Almodovar possono essere ricondotti ad un lavoro di ricerca, ma il regista spagnolo sinterroga sempre su chi sia il padre e chi il figlio.
Lei ha detto di aver cambiato la sceneggiatura nel corso delle riprese, una volta entrato in contatto con la realtà del villaggio dove ha girato il film. Quali cambiamenti ha effettuato?
Beh, ad esempio nel film cè una pistola. Nella prima versione viene ucciso il fidanzato; in quella successiva il padre di Mishka uccide il poliziotto; poi ho deciso che nessuno avrebbe ucciso nessuno, perché è cosi che va la vita.
Perché in Russia succede che i boia e le vittime ballino assieme, avvolti nel fumo delle sigarette e nei vapori della vodka: è questa la tragedia e la felicità della Russia.
Da quando è finito il Comunismo, in Russia non cè più una produzione sostenuta, rigorosa e continua. Tutto sembra piuttosto dispersivo. Dove sono finiti i registi integerrimi, e quale visione ci può fornire del Cinema russo dopo questo cambio totale?
Il problema del Cinema russo è la censura. La censura impedisce ma allo stesso tempo aiuta a creare un tipo di regista pro o contro. Oggi non ci sono ne autori pro, ne autori contro. Si raccontano invece delle storie, e quindi la vecchia generazione, quella che ha lottato per abolire la censura, si è persa. Si sono resi conto di non esistere senza la censura perché hanno bisogno di scegliere.
La nuova generazione imita il cinema statunitense e ciò non è interessante, ma il vero cinema russo verrà. Ora ci sono ancora poche cose che affrontano la realtà; anche un grande regista come Mikhalkov, ad esempio, preferisce affrontare argomenti storici.
Ce unassenza di ideologia, e quindi ora bisogna raccontare delle storie e cercare di essere interessanti. Questo è il problema essenziale dellartista, perchè, ovviamente, essere pro o contro è più facile.
Io vivo in Francia, ma dirigo film sulla Russia aiutato forse dal fatto che, vivendo allestero, quindi al di fuori, ho la possibilità di analizzare le cose con distacco.
In questo film si parla di Mosca, ma la capitale russa non appare mai...
Mosca è un grande diavolo che è sempre presente. E come girare un film in Sardegna. A quel punto vi è lopposizione naturale Roma- Sardegna. Anche se non appare, e, non viene descritta direttamente, la vita di Mosca si evince. Mosca è una grande metropoli, dove tutto si compra e tutto si vende, ma le persone della provincia sono più interessanti. La cosa nuova, secondo me, sta nel vedere la vita di queste persone in un villaggio.
La musica è parte integrante del suo film. Come lha scelta?
La musica è entrata da sola perchè nei matrimoni russi si suona e si canta molto. Le canzoni sono quelle che cantano davvero gli abitanti di Lipski, ed è un mix che deriva dalla coscienza post sovietica, con canzoni tratte dalla guerra, dal folclore, canzoni ideologiche che danno unidea dellomogeneità della nostra cultura.