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Intervista a Kean Loach

Intervista a Kean Loach

Loach

14.04.2003 - Autore: Luca Ragazzi
Comè nata lidea di girare un film in America?   Ken Loach: \"E\' stato il mio sceneggiatore Paul Laverty, con il quale ho già lavorato ne La canzone di Carla e in My name is Joe. Paul ha vissuto a Los Angeles per un anno, nel 94, e si era interessato ai problemi dei Janitors, le persone addette alle pulizie negli uffici, che sono perloppiù immigrati latino americani anche clandestini. Così si è trovato faccia a faccia col movimento Justice for Janitors e si è ripromesso, prima o poi, di scrivere una sceneggiatura su di loro.\"   Per lei era la prima volta in America. Che impressione si è fatto?   K. L.: \"Mi sono ricreduto su molte cose: la definiscono la terra dei sogni e della libertà, ma limpressione che ho ricevuto è che la gente è vittima della burocrazia e la subisce passivamente. Mentre giravamo la scena del corteo di protesta per esempio, dagli uffici limitrofi è sceso qualcuno per impedirci di andare avanti. Nonostante fossimo in regola con i permessi e io stessi protestando contro questo tizio, tutti gli americani della troupe mi hanno chiesto, preoccupati, di non farlo perché temevano ripercussioni su di loro.\"   Limmagine di Los Angeles che viene fuori nel suo film è a dir poco inedita   K. L.: \"E\' vero, siamo abituati a vederla teatro di sparatorie o inseguimenti della polizia, o ancora, la si usa per raccontare i suoi quartieri eleganti come Beverly Hills o Malibu, ma io sono rimasto affascinato da Downtown, un tempo centro della città e oggi abitato solo da ispanici.\"   E la convivenza con gli americani comè stata?   K. L.: \"Con i veri addetti alle pulizie, che hanno lavorato come attori e comparse nel film, si è instaurato un bellissimo rapporto; ci hanno aperto le loro case, festeggiati in ogni modo; la loro situazione è paradossale: sono numerosissimi eppure sono invisibili, ignorati dai media e dalla gente.\"   Che tipo di persone sono?   K. L.: \"Apparentemente tutti uguali, in realtà sono accomunati solo dal fatto che parlano spagnolo; cè chi viene da una baracca di Città Del Messico o chi era un contadino del Guatemala o ancora un ex-combattente salvadoregno\"   Come ha trovato gli attori?   K. L.: \"Per il personaggio di Maya ho scelto Pilar Padilla che aveva solo qualche esperienza teatrale alle spalle, ma, nonostante non parlasse linglese, si è rivelata perfetta per la parte sin dal primo provino. Per il ruolo di Rosa, la sorella, ho voluto Elpidia Carrillo, una bravissima attrice che avevo ammirato in film come Salvador di Oliver Stone e The Brave di Johnny Depp.\"   E Adrien Brody?   K. L.: \"Lo avevo apprezzato in Summer of Sam di Spike Lee, e di fatto si è rivelato lunico perfetto per la parte, anche come persona. A Hollywood se cerchi attori new age che spendono le giornate in palestra hai limbarazzo della scelta, ma quando vuoi un impegno politico la ricerca si fa veramente difficile (n.d.r., ride).\"   Da dove nasce il titolo Bread and roses (pane e rose)?   K. L.: \"E\' stato inventato l8 Marzo del 1908, quando le operaie americane marciarono a New York per le paghe e per condizioni di vita migliori. In seguito divenne il verso centrale di un inno del sindacalista James Oppenheim, cantato anche da Joan Baez.\"   Una volta lei disse che era preoccupato del fatto che le nuove generazioni mancano di rabbia   K. L.: \"Mi sbagliavo, la rabbia ce lhanno eccome, è solo rivolta verso un obbiettivo sbagliato! I giovani sono disillusi e rassegnati, mancano di senso del gruppo, sono diffidenti. Come biasimarli: il mondo che gli stiamo lasciando è un disastro.\"   Sta già lavorando a un nuovo film, e se si, di cosa si tratta?   K. L.: \"Sono tornato a lavorare nel Nord dellInghilterra. Questa volta sarà una commedia e tratta dei ferrovieri.\"      
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