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Incontro con Duncan Jones e Jake Gyllenhaal

Regista e protagonista di "Source Code" presentano il film a Roma

Jake Gyllenhaal e Duncan Jones

07.04.2011 - Autore: Federica Aliano
Bisognerà aspettare fine aprile per vedere nelle sale “Source Code”, il bel film di fantascienza di Duncan Jones, il giovane regista conosciuto meglio per essere il figlio del grande David Bowie. O meglio, era così prima di vedere “Moon”, il suo esordio alla regia a dir poco interessante. Quando Gyllenhaal vide quel primo film, si presentò alla porta di Jones con in mano una sceneggiatura: lo script parlava di un soldato americano che veniva utilizzato per un esperimento topo secret del governo, il Source Code appunto, che doveva servire a salvare delle vite umane evitando attentati terroristici e altre catastrofi. “La sceneggiatura è stata scritta da Ben Ripley”, ha spiegato il regista a Roma, dove lui e il suo protagonista hanno presentato il film con largo anticipo sull’uscita. “Alcune idee erano originali, altre già viste o lette da qualche parte. Messi insieme tutti gli elementi stavano molto bene, ma la cosa particolare era che sebbene la fantascienza fosse il nucleo, il film era anche molte altre cose: commedia, mystery, action, love story. Un sogno per un regista, una sfida, la possibilità di realizzare qualcosa di variegato. Le idee di Ben erano molto rispettose nei confronti della fantascienza di questo tipo. Sono un fan di 'In viaggio nel tempo' con Scott Bakula, sono riuscito ad averlo nel ruolo del padre di Jake, un ruolo solo vocale, visto che parla al telefono".

Duncan Jones dirige Jake Gyllenhaal e Michelle Monaghan sul set di Source Code

Dal canto suo Gyllenhaal, spiritoso e con il gusto per la battuta, ma anche molto attento ai concetti che esprime (lui e sua sorella sono tra i pochi attori che un giornalista ascolterebbe per ore, tanto sono brillanti e preparati) ha fortemente voluto Jones nel progetto: “Scelgo i film per una miriade di ragioni diverse. Ogni volta c’è qualcosa che dentro di me mi dice di farlo. Quando ho visto 'Moon', dopo i primi venti minuti mi sono detto: non ha importanza come andrà a finire, ma voglio essere nel prossimo film di questo regista”.
Anche “Source Code” è stato girato quasi interamente in interni e si avvale di un cast limitato. “Esigenze di budget, ho avuto solo cinque milioni di dollari”, scherza il regista. Ma la verità è che anche con pochi mezzi Duncan Jones ha saputo mettere in piedi una storia di fantascienza di livello altissimo. Non a caso, egli stesso dichiara di amare molto la letteratura di Philip K. Dick e J.G. Ballard, e per rispondere a una domanda dalla platea fa il saluto vulcaniano... Uno che la fantascienza di qualità la mangia a colazione, insomma. “Le migliori storie di fantascienza per me sono quelle che si concentrano sull’individuo e su come le persone vengono influenzate dal mondo in cui si trovano. Non è tanto l’aspetto della tecnologia a contare”.

Michelle Pfeiffer

Il film solleva inevitabili polemiche sulle sperimentazioni militari, su eventuali dietrologie, ma Duncan rassicura che in lui non c’è alcun sentimento antimilitarista: “Ho un gran rispetto per tutte quelle persone che mettono in pericolo la loro vita per proteggerne altre. Non ho inteso questa storia come un giudizio negativo verso le forze militari. In Source Code abbiamo proprio il personaggio che ha fatto la sua parte, ha dato il suo contributo alla patria e non gli è stato dato ciò che gli spettava”.
Gyllenhaal, da sempre impegnato socialmente, dà una risposta strutturata: “I miei sentimenti verso qualsiasi tipo di violenza sono sempre gli stessi: la considero assolutamente non necessaria. Durante la promozione di questo film, mi hanno fatto molte domande. Per esempio cosa farei se potessi rivivere dieci minuti della mia vita. Senza offendere nessun giornalista, lo trovo assurdo, considerato tutto quel che accade nel mondo. Questo film parla del poter tornare indietro per bloccare una catastrofe, non per rivivere un momento a piacere. Quindi sì, mi piacerebbe se ci fosse davvero un programma così, se potesse davvero mandare indietro qualcuno a fermare quell’aereo l’11 settembre, o a entrare in quegli edifici per farli evacuare, o nell’impianto nucleare in Giappone, nel corpo di un leader politico o comunque di qualcuno di molto più intelligente di me per bloccare una qualche catastrofe”.

"Source Code" sarà distribuito dalla 01 Distribution a partire dal 29 aprile

Per saperne di più

Photostory: otto minuti per vivere
Il trailer del film