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Il sesso degli Angeli

A Luc Besson interessava far vedere l'angelo che c'è dentro di noi. E per farlo, dopo sei anni di pausa, il regista è tornato dietro la macchina da presa. Ci ha raccontato i motivi di questa scelta

Luc Besson

12.04.2007 - Autore: Claudio Moretti
"La vita degli angeli è difficilissima: da secoli si chiedono quale sesso abbiano e nessuno glielo ha mai detto" (Luc Besson)  

A Luc Besson interessava far vedere l’angelo che c’è dentro di noi. E per farlo, dopo sei anni di pausa, il regista è tornato dietro la macchina da presa. Era dal 1999, quando uscì Giovanna D'Arco, che Besson non girava un film. Nel frattempo è stato impegnato con la lavorazione di Arthur, pellicola d’animazione che uscirà alla fine dell'anno.

Angel-a è una fiaba contemporanea in bianco-nero ambientata a Parigi. “Mi interessava raccontare l'angelo che c'è in noi: Angel-a è in fondo l'opposto di André. Lei è alta e bella quanto lui è piccolo e silenzioso, ma sono tuttavia due volti della stessa persona. La nostra società ci crea enormi problemi perché se io mi guardo allo specchio non vedo Brad Pitt ma mi devo comunque accettare”.  

Il bianco nero del film non pare solo una scelta stilistica ma un elemento chiave nello sviluppo del racconto. ''Ho scelto il bianco e nero perché il film è un racconto di opposti: bene e male, alto e basso, chiaro e scuro, esteriorità e interiorità. Portare sullo schermo un angelo, anzi un angela, mi ha permesso di interrogarmi sulla nostra dualità, con una coppia di personaggi dicotomica: grande vs piccolo, a proprio agio vs disagiato. I colori sarebbero stati troppo crudeli per raccontare una città come Parigi''.

Spesso Luc Besson in Francia è vittima di feroci critiche. Non sempre i transalpini hanno apprezzato i suoi film: ''L'intellighenzia parigina non ama i vincenti, non sopporta il rapporto privilegiato che ho con il pubblico. Quando faccio film d'azione non li prende in considerazione quando faccio un film più personale come questo si chiede perché lo abbia fatto''.

Angel-a è irradiato soprattutto dalla luce della statuaria modella danese Rie Rasmussen filmata in tutto il suo splendore anche da Brian De Palma in Femme fatale. “Angel-a ha compiuto altre missioni dalle quali ha ricevuto solo cappuccini, croissant e sigarette adesso insegna ad André ad amare e accettare se stesso attraverso l'amore per lei. Il mio personaggio è un'Anita Ekberg con in più una missione da svolgere”.

Per gli appassionati di Besson l’importante è che il regista di Leon sia tornato. "Sono tornato a girare qualcosa di più personale, per ricordarmi e ricordare che ogni cineasta è innanzitutto un artista: non c'è bisogno di fare sempre qualcosa di più grande, di voler conquistare il mercato a tutti i costi".





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