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Hancock

Dopo "Io sono leggenda", anche il successo mondiale di "Hancock" interpretato da Will Smith conferma come egli sia la star hollywoodiana più importante del momento.

Hancock

09.09.2008 - Autore: Adriano Ercolani
La città di Los Angeles è in preda alla criminalità, ma è ancor più devastata dal supereroe che tale criminalità cerca di combatterla. Ogni volta infatti che l’ubriacone Hancock (Will Smith) si mette all’opera per sgominare i malviventi, combina una serie di disastri che costano milioni di dollari e fanno imbufalire la popolazione. Diventato ben presto un emarginato, scacciato dalla società, Hancock salva però la vita al pubblicitario Ray (Jason Bateman), che decide di aiutarlo a migliorare la sua immagine. Le prime complicazioni arrivano quando l’uomo dotato di poteri straordinari incontra la bella moglie di Ray, Mary (Charlize Theron), e tra i due sembra svilupparsi un’attrazione istantanea. Ed intanto Los Angeles continua a d avere bisogno del suo supereroe…

Dopo “Io sono leggenda” (I Am Legend, 2007), anche il successo mondiale di questo nuovo lungometraggio interpretato da Will Smith conferma come egli sia al momento la star hollywoodiana più spendibile non soltanto sul mercato interno, ma anche all’estero. Al momento in cui stiamo scrivendo “Hancock” ha infatti ottenuto quasi 230 milioni di dollari in America, e ben 560 in tutto il mondo; se il divo riesce ad ottenere certi risultati commerciali anche con pellicole non indimenticabili come appunto questa, significa allora che la sua affidabilità è garantita.

Peccato, perché lo spunto da cui parte la storia della pellicola diretta da Peter Berg è davvero interessante, ed avrebbe potuto diventare una pellicola piena di idee divertenti e di feroce satira rivolta contro il “way of life” americano. Il problema è che fin dalle primissime scene il regista non sembra avere ben chiara quale strada imboccare a livello sia stilistico che di storia, e continua ad aggiungere scene d’azione e di mirabolanti effetti speciali senza avere in mano il bandolo della matassa.

Se la spettacolarità del prodotto è garantita, lo stesso non si può dire per la sua logica interna: quando poi nella seconda parte della storia si sviluppano più precisamente le dinamiche sotterranee tra i personaggi in scena, ecco che “Hancock” in troppi frangenti diventa una strana commistione di melodramma catastrofico che non sembra avere un senso ben preciso. In questo modo, se anche Will Smith riesce a cavarsela con la sua notevole presenza scenica, a rimanere quasi del tutto sprecati sono i personaggi di Jason Bateman e di una splendida Charlize Theron, due attori avrebbero meritato ben altro spessore nelle loro rispettive parti.

Sfilacciato e troppo confuso nel tono generale da seguire, “Hancock” è un prodotto senza dubbio spettacolare, ma si ferma a questo punto per mancanza di una coerenza narrativa interna che ne garantisca la riuscita.

Qualcosa di buono sparso nel film si trova, soprattutto per quanto riguarda l’efficacia della confezione, ma di certo ci si poteva aspettare molto di più: siamo almeno contenti per il grande Michael Mann, produttore del film, che finalmente ha infilato un successo al botteghino!