Ghost in the Shell arriva in Home Video: Juliette Binoche presenta il DVD della settimana

Passato praticamente inosservato in sala, Ghost in the Shell è da poco sbarcato in Home Video. L'action fantascientifico di Rupert Sanders, tratto dal celebre manga del 1989 di Masamune Shirow, è interpretato da Scarlett Johansson. Nel cast però spicca anche Juliette Binoche, che con poche scene lascia il segno. La sua è una rara "gita" all'interno del genere fantascientifico. "Una prima assoluta" afferma l'attrice, anche se in realtà qualche anno fa ha interpretato un ruolo (piccolissimo) nel Godzilla di Gareth Edwards. 

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L'attrice francese torna a parlare del film ora disponibile in DVD e Blu-ray con Universal Pictures Home Entertainment: "Interpreto la dottoressa Ouelet, una scienziata in grado di inserire un cervello umano all'interno di una macchina. Ci sono persone nel film che mi ingaggiano per usare le mie abilità. Le intenzioni del mio personaggio non sono malvagie, ma in qualche modo ha dimenticato la sua dimensione umana". 

 

Precisamente. Ed è anche per questo che mi sono interessata al ruolo. Era un personaggio complesso: un genio alla Einstein ma anche una specie di mamma. E non è in pace con se stessa dopo aver accettato dei compromessi con l'organizzazione che gestisce questi esperimenti.

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Io per niente. I miei figli sì. Mio figlio soprattutto, lo conosceva a fondo. Sono stati loro a spingermi ad accettare il ruolo. E' la mia prima vera volta nella fantascienza, quindi c'era anche un po' di entusiasmo. Ho letto la sceneggiatura e non avevo capito nulla perché mi sembrava complicata! Avevo la sensazione di leggere un linguaggio in codice. Poi però mi sono resa conto che era come leggere Shakespeare per la prima volta... non capisci mai nulla la prima volta!

 

Gli scienziati vivono in un mondo tutto loro, un posto in cui le conseguenze delle loro azioni non sono mai una cosa prevedibile. Spesso non vogliono fermarsi davanti a nessun limite. Il film mette in luce quel limite e ci pone una domanda: abbiamo bisogno di quel limite o no? Il mio personaggio pensa di sì.

 

Parlavo di entusiamo e sì, ci siamo divertite, ma tutte le scene che abbiamo girato insieme hanno richiesto duro lavoro. Scarlett e io eravamo complici. Ho quattro o cinque sequenze con lei nel film e sono tutte potenti. Piene di tensione. Erano momenti magici, e nemmeno troppo fantascientifici: possiamo fare una cosa del genere? Possiamo manipolare gli organi? Dove troviamo un punto limite? E' importante farsi queste domande, alle quali il film non risponde in maniera totale. Ma le domande restano.