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Fandango africano: La vita facile

Lucio Pellegrini omaggia la commedia all'italiana, complici Accorsi e Favino

La vita facile - Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino e Stefano Accorsi

02.03.2011 - Autore: Alessandro De Simone
Ricordate i personaggi grotteschi e meschini delle grandi commedie all’italiana degli anni Sessanta, quelli interpretati da Sordi, Gassman, Manfredi e caratteristi di livello come Franco Fabrizi? Lucio Pellegrini si è ispirato a loro per raccontare questa storia di piccole meschinità in un triangolo d’amore e amicizia tra una Roma molto borghese e un’Africa molto nera, come alcune tinte di "La vita facile", commedia agrodolce, molto divertente, in uscita distribuita da Medusa.
Protagonisti Pierfrancesco Favino, Vittoria Puccini e l’ormai emigrante Stefano Accorsi, rispettivamente un medico che deve prendersi un periodo di “congedo forzato” dalla Capitale, sua moglie ed ex del terzo, rifuggiatosi in Africa a salvare vite, così da stare lontano dalle meschinità di un mondo corrotto e amorale.

Pierfrancesco Favino in La vita facile

Favino decide di raggiungere Accorsi, mettendo così a confronto, e soprattutto a contrasto due mondi lontanissimi e due modi di vivere la vita diametralmente opposti, finché non arriverà a fare da ulteriore elemento di caos la bella Vittoria...
“Nessuno dei tre è un santo e nessuno è possibile da perdonare” ci dice Pierfrancesco Favino che continua: “La commedia degli anni Sessanta c’entra senz’altro e da attore interpretare il mio ruolo è stato divertente, un personaggio che si può facilmente riconoscere nella cronaca. Per me rimane un fetente, può anche essere simpatico ma tale rimane”.
Lo supporta Accorsi nel dire che “nessuno dei personaggi e ciò che sembra. Funzionano in termini di commedia e sono realistici e il mio personaggio fa fatica ad accettare degli aspetti della sua natura. Si evitano molti luoghi comuni, sentimenti e buonismo, c’è un bel cinismo di superficie. È film che racconta vari aspetti dell'egoismo umano”.

Stefano Accorsi in La vita facile

E in effetti "La vita facile" è una commedia molto diversa da quelle che stanno facendo il pieno al box office in questi ultimi mesi. Divertente, e molto anche, grazie soprattutto a Favino, perfettamente calatosi nella parte di un moderno incrocio tra Sordi e Gassman, ma anche cattiva e non poco nei confronti della nostra società, ma soprattutto nei meschini comportamenti che i singoli si sentono in dovere di perpetrare in nome di un’arrogante superiorità di classe. Molto attuale, quindi, sotto questo punto di vista, ma anche molto originale è lo sviluppo narrativo, che prende a un certo punto una piega inaspettata, soprattutto per il cinema italiano degli ultimi anni.

Stefano Accorsi e Vittoria Puccini in La vita facile

“La vita facile è soprattutto ciò che siamo - sottolinea il regista Lucio Pellegrini - ciò a cui Pierfrancesco e Vittoria non possono rinunciare, come invece ha fatto Stefano. Il film vuole raccontare dei personaggi con degli aspetti negativi evidenziati, ma anche con una forte umanità”.
E ci riesce facendo ridere molto, ma anche lasciando molti elementi di riflessione sulla condizione del nostro paese, troppo spesso in balia di comportamenti che poco si interessano del prossimo e che ha fatto dell’egocentrismo uno stile di vita.

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