Conferenza stampa movimentata a Roma per la presentazione di Dove non ho mai abitato, nuovo film di Paolo Franchi, già regista delle pellicole E la chiamano estate e Nessuna qualità agli eroi. Durante l’incontro erano presenti il regista e gli attori protagonisti Fabrizio Gifuni e Isabella Briganti insieme ai produttori del film. Grande assente invece l’altra protagonista del dramma, l’attrice Emmanuelle Devos.
![](fileadmin/mediafiles/film/generici/201710/images/670x368/005_1.jpg?n=0.6814876034513289)
![](fileadmin/mediafiles/film/generici/201710/images/670x368/005_1.jpg?n=0.6814876034513289)
“Un film in costume e romanzesco ambientato oggi – ha spiegato Franchi – che nasce da tante ispirazioni, più letterarie che cinematografiche, come i racconti di Cechov, i romanzi di Henry James e il cinema americano degli anni ’60”.
Dove non ho mai abitato racconta la storia di Francesca, una donna italo-francese che da anni vive in Francia con il marito e che torna a Torino per accudire il padre malato ed ex archistar Manfredi (Giulio Brogi). Nel capoluogo piemontese viene poi coinvolta controvoglia e sul volere del padre nel progetto di ristrutturazione di una casa insieme al delfino di Manfredi, Massimo (Fabrizio Gifuni), liberando così antiche passioni assopite.
![](fileadmin/mediafiles/film/generici/201710/images/670x368/016_1.jpg?n=0.6007881041800083)
![](fileadmin/mediafiles/film/generici/201710/images/670x368/016_1.jpg?n=0.6007881041800083)
Franchi ha colto l’occasione per parlare sia del film che della propria esperienza di regista, non risparmiando commenti sinceri e affilati sui suoi vecchi distributori: “Mi sono trovato malissimo in passato con Valerio De Paolis (ex BIM)”.
Anche il rapporto con l’attrice protagonista non è stato dei più semplici. “Emmanuelle e Paolo non si prendevano – ha raccontato il produttore Agostino Saccà -. Ho avuto persino paura che lei se ne andasse. A un certo punto una sera, mentre giravamo a Torino, ho visto che Emanuelle si era rilassata, era un’altra. Le ho chiesto cosa fosse successo e lei ha detto: ‘Franchi è un grande regista. Raramente sono stata così ben diretta. Appena ha dato il ciak mi sono totalmente rilassata e affidata alle sue mani’”.
La pellicola racconta in parte le tante le sfaccettature dell’eros tra rapporti che si basano sulla passione sessuale e altri esclusivamente fondati sul senso di sicurezza e stabilità. La parola passa quindi a Fabrizio Gifuni: “Io e il personaggio di Isabella (Briganti ndr) abbiamo un rapporto dove consapevolmente ci teniamo a giusta distanza. Quello che personalmente mi ha conquistato di questo film è uno sguardo molto caldo è pieno di compassione verso la fragilità di questi personaggi”.
Tuttavia nel film c’è anche tanta malinconia. Il perché lo spiega Saccà: “Ho voluto fare questo film perché mi ricorda Il fascino discreto della borghesia. Erano anni che l’impotenza della borghesia, in questo film è impotente di fronte all’eros, non veniva raccontata. Il problema che abbiamo come mondo occidentale è che l’élite è impotente e incapace di prendersi le proprie responsabilità”. Nel film è inoltre molto presente il tema dell’architettura. “Il mestiere dell’architetto - ha raccontato il regista - mi è sempre interessato. Lo trovavo un lavoro simbolico e metaforico per raccontare la storia di qualcuno che costruisce qualcosa per gli altri, ma non per se stesso”.
Tuttavia nel film c’è anche tanta malinconia. Il perché lo spiega Saccà: “Ho voluto fare questo film perché mi ricorda Il fascino discreto della borghesia. Erano anni che l’impotenza della borghesia, in questo film è impotente di fronte all’eros, non veniva raccontata. Il problema che abbiamo come mondo occidentale è che l’élite è impotente e incapace di prendersi le proprie responsabilità”. Nel film è inoltre molto presente il tema dell’architettura. “Il mestiere dell’architetto - ha raccontato il regista - mi è sempre interessato. Lo trovavo un lavoro simbolico e metaforico per raccontare la storia di qualcuno che costruisce qualcosa per gli altri, ma non per se stesso”.
Infine, la chiosa ironica di Saccà: “Franchi a un certo punto voleva un cachemire otto fili per Gifuni. Gli ho detto di no, che non potevamo spendere mille euro per un maglione e che gli otto fili non vengono comunque letti dalla camera. La sua risposta mi ha spiazzato: ‘La camera non li legge di certo, ma Gifuni sì. E se li sente addosso’”.
Dove non ho mai abitato, in uscita il 12 ottobre, è distribuito da Lucky Red.
Dove non ho mai abitato, in uscita il 12 ottobre, è distribuito da Lucky Red.