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Diamantino, è questo il film più folle mai realizzato su un calciatore? Risponde il regista

Che cos'è esattamente Diamantino? Un film di sport? Un fantasy? Il regista Daniel Schmidt presenta il film vincitore della Settimana della Critica a Cannes

20.08.2019 - Autore: Pierpaolo Festa
Gli anglofoni dicono “Bonkers” e cioè “fuori di testa”, nel senso stretto di “roba da matti”. Questo è uno dei termini usati da chi ha visto Diamantino - Il calciatore più forte del mondo durante il suo giro ai festival di cinema in tutto il mondo. A cominciare da Cannes dove il film ha trionfato alla Settimana della Critica nel 2018. In effetti il lavoro dei due registi Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt parte dal momento di crisi di una superstar del calcio (il Diamantino del titolo, interpretato da Carloto Cotta) per poi trasportare lo stesso protagonista in mezzo a una trama fantasy e fanta-politica in cui lo si vede coinvolto tra neofascisti, crisi dei migranti e perfino traffico genetico. Tematiche tanto serie quanto attualissime. E il film non esita a presentare momenti "fuori di testa" con il calciatore che si fa strada sul campo correndo al fianco di giganteschi cuccioli di cane. Un qualcosa di affascinante e psichedelico. 

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Quanto tempo serve al cinema per trovare il coraggio di affrontare queste tematiche così serie e raccontarle mainstream con toni anche comici? Film.it lo ha chiesto a Daniel Schmidt al Macao International Film Festival, una delle tappe di Diamantino in giro per il mondo.  "Certamente i film sull’11 settembre non si sono fatti attendere - dichiara il regista - Oliver Stone per esempio ne ha fatto uno nel 2006. Quei film sono spesso conservatori, puliti. Non rischiano troppo. Cercano un “realismo sociale” e va benissimo, perché sono il primo a guardarli. Affrontare quei temi seri con la satira come facciamo noi è invece una scelta insolita. In America lo fanno in TV con pionieri come Jon Stewart o David Letterman. E naturalmente c’è anche South Park che è forse il progetto più interessante per quanto riguarda la satira in TV. Anzi, South Park ha ispirato direttamente Diamantino. 
 
I cartoni di South Park però sono una fucina di attacchi satirici. Il vostro film invece ha anche una dimensione romantica con un protagonista che non smette di andare alla ricerca di un senso alla sua vita. Una ricerca della perfezione. 
Sì, South Park può essere veramente cattivo. E' uno show libero, che spara addosso a tutti. I realizzatori di quel cartone non amano nulla: credo ci sia anche una certa dose di nichilismo. Hai detto bene, abbiamo scelto di essere romantici. Volevamo raccontare una storia che avrebbe potuto esserlo, anche se alla fine c’è un qualcosa di perverso. Aggiungendo dramma e romanticismo abbiamo provato a rendere la satira più potente. Teniamo la commedia ma cerchiamo anche la serietà e la tensione. Crediamo sia un modo non convenzionale di trovare una nuova prospettiva. Insomma Diamantino certamente non risolverà queste problematiche di attualità ma ci auguriamo metterà alla prova il modo convenzionale con cui si tenta di risolverle.

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Raccontate la storia di un calciatore, scegliete dunque l'icona di uno sport che in molti paesi è sinonimo di identità nazionale. E' per questo che avete deciso la cornice calcistica?
Assolutamente. Abbiamo esplorato il nazionalismo legato alla cultura del calcio in Europa e nel resto del mondo. Negli USA ci arriviamo piano piano anche noi. Ma ci sono altri sport che hanno lo stesso sentimento. Eravamo interessati alla "celebrity culture", ai reality show, alle stelle dell'entertainment che sono tutte tematiche provenienti dagli Stati Uniti. Pensavamo però di ambientare questa storia in Europa, in Portogallo. Ecco dunque l'ingresso del nazionalismo nel film. Non volevamo comunque ridurre il tutto a una satira della cultura del calcio. Lo sport è solo una parte di questa cosa.

 
E' arrivato il momento di parlare dei cuccioli di cane giganteschi che invadono il campo di calcio.
L'idea viene da How Tracy Austin Broke My Heart, testo di David Foster Wallace su una leggendaria tennista di cui era ossessionato. La tennista diceva che l'arma segreta che le ha permesso di trionfare sul campo è stato il totale vuoto mentale. Una cosa molto vicina alla "totale stupidità". Quindi abbiamo capito che sarebbe stato interessante passare questa cosa dal tennis al calcio: abbiamo studiato campioni come Cristiano Ronaldo, ma anche Lance Armstrong. Volevamo che Diamantino fosse un po’ tutto, non un contenitore vuoto ma anche un personaggio con una certa innocenza. Ecco dunque questa visione delle nuvole rosa e dei cuccioli giganti sul campo. 

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Diamantino è stato definito "un film fuori di testa" in giro per il mondo. E' un'etichetta che vi piace? 
Credo che sia una parola perfetta per descrivere il mondo di oggi e per gli eventi di tutti i giorni. Eravamo sorpresi comunque, perché crediamo che questo sia il nostro film meno folle. E questo a causa della sua natura romantica. Ripeto: è il nostro film meno folle, anzi il fascino di Diamantino può aiutare il pubblico ad accedere al resto della nostra esperienza cinematografica e godersi meglio i nostri film precedenti.

Diamantino - Il calciatore più forte del mondo è attualmente nei cinema con I Wonder Pictures.