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A tutta velocità con Rowan Atkinson

L'attore resuscita il suo Johnny English per un sequel "più sofisticato" e ci confessa la sua passione terapeutica per le corse di macchine

Johnny English - La rinascita - Rowan Atkinson

09.10.2011 - Autore: Leonardo Godano
“Quello che mi auguro è di non somigliare mai a Mr. Bean” – parola di Rowan Atkinson che abbiamo incontrato a Roma per il lancio di “Johnny English - La rinascita”.

Un personaggio che torna al cinema dopo otto anni e che lo stesso Atkinson definisce “più ‘normale’ rispetto a Bean. Mi piace interpretarlo perché mi permette di interagire di più con gli altri attori. Johnny non è egoista ed egocentrico come Bean. È più aperto verso il mondo che lo circonda e penso che sia anche più simpatico di Bean”.

Rowan Atkinson a Roma

Perché ha scelto proprio Johnny English per tornare al cinema?
L’obiettivo era quello di realizzare un film molto più divertente e superiore al primo. Questa volta non si tratta di una semplice parodia di una spy story, l’abbiamo reso un po’ più sofisticato. Per farlo dovevamo sfuggire a un semplice susseguirsi di gag da proporre al pubblico, volevamo, invece, che si affezionassero al protagonista. Ci abbiamo provato sviluppando sia la trama che il personaggio, le gag sui gadget di certo non mancano, ma abbiamo creato una nuova realtà. Un giornalista a Londra mi ha detto che il film ha un certo sapore anni Settanta... mi sta benissimo.

Di tanto in tanto in Italia veniamo a sapere della sua passione per le macchine e anche di qualche incidente…
Be’, correre con le macchine è la mia passione e sfortunatamente non posso farlo sempre perché le assicurazioni non me lo permettono. L'assicurazione di attore mi impedisce di fare lo spericolato già tre mesi prima dell'inizio delle riprese e, ovviamente nemmeno quando giriamo. Questo vuol dire che per un totale di sette o otto mesi non posso correre e quando le assicurazioni mi lasciano libero la stagione delle corse è bella che finita!

Rowan Atkinson in Johnny English - La rinascita

Come mai proprio questa passione?
Suppongo che sia una cosa terapeutica. Correre è un buon rimedio per combattere lo stress del mio lavoro. Io sono un control freak e quando sono su una macchina, sono in controllo di tutto e non devo rendere conto a nessuno. La mia voglia di controllare, ovviamente, mi contagia anche sul set, ma al cinema accetti sfide che possono essere stressanti.

Però non la vediamo spesso al cinema...
Non faccio tanti film semplicemente perché non ho il tempo di farli: questo è il problema quando si è coinvolti nel processo creativo. Io sono al lavoro sul film sin dalla stesura della sceneggiatura fino al momento in cui l’ultimo effetto sonoro viene inserito. E questo può anche prendermi due o tre anni di lavorazione. La verità è che potrei interpretare dieci film se non lavorassi a “Johnny English”.

Rowan Atkinson in Johnny English - La rinascita

Cosa la fa ridere al cinema?
Non molto direi. Di certo Peter Sellers mi ha ispirato tantissimo: il modo in cui dava vita ai suoi personaggi mi ha sempre lasciato a bocca aperta. Dei contemporanei mi piace Sacha Baron Cohen, lo trovo uno dei più coraggiosi.  

Ovviamente la domanda finale è su Mr. Bean. Lo rivedremo in futuro?
Non credo. Bean è in pensione ormai. Non voglio vederlo invecchiare, deve sembrare come un cartone che non invecchia mai.

Johnny English - La rinascita”, in uscita il 28 ottobre, è distribuito dalla Universal Pictures.

Per saperne di più
Guardate il trailer
Red Carpet: Il ritorno di Johnny English