NOTIZIE

Wild Bill - La nostra recensione

Tra Ken Loach e una commedia famigliare, il film di Dexter Fletcher ha chiuso la sezione Occhio sul mondo con una standing ovation

Wild Bill - Charlie Creed-Miles

04.11.2011 - Autore: Marco Triolo
Come in un film di Ken Loach, tra i protagonisti di “Wild Bill” c'è la città, o meglio i sobborghi della metropoli. East London, in questo caso, con i suoi quartieri degradati, il cemento armato a schermare i sogni e le aspirazioni riducendo tutto in un amalgama di male di vivere e smog. Ma il regista Dexter Fletcher non è Loach, e non che questo sia per forza un male. Anzi.

La storia prende il via quando Bill Hayward (Charlie Creed-Miles) viene rilasciato di prigione con la condizionale. Alle spalle, un passato che gli ha fruttato il soprannome di “Wild Bill”, ma dai suoi occhi spenti non si direbbe. Bill ritrova i suoi due figli di quindici e undici anni Dean e Jimmy (Will Poulter e Sammy Williams), abbandonati dalla madre che è scappata in Spagna con la sua nuova fiamma. Deciso all'inizio a rimanere solo finché i servizi sociali si saranno convinti a non dare in affidamento i ragazzi, Bill pian piano ritrova l'orgoglio perduto e impara a fare il padre. E i figli che prima lo odiavano cominciano ad acclimatarsi all'idea di avere di nuovo in casa una figura di riferimento. Ma i vecchi compari di Bill (tra cui Andy Serkis) vorrebbero che lasciasse la città, e il piccolo Jimmy rischia di venir risucchiato dal mondo che il suo vecchio desidera lasciarsi alle spalle.

Da questo connubio tra cinema sociale di ambiente working class, tipicamente britannico, e gli elementi di commedia famigliare che spesso sono davvero commoventi e rincuoranti, nasce un film molto godibile che non sprofonda mai nel dramma tout court, ma lascia aperto uno spiraglio di ottimismo. Ricostruire è possibile, e non a caso Dean lavora in un cantiere per la costruzione di un velodromo. Particolarmente eccezionali Creed-Miles e Poulter. Il secondo è un adolescente molto più adulto di certi adulti, mentre il primo è capace di rendere perfettamente il risveglio spirituale e morale di Bill, che da quegli occhi spenti passa a uno sguardo vivo e infine torna all'azione, utilizzando stavolta la sua furia per una buona causa.

La proiezione al Festival di Roma, dove il film ha chiuso la sezione Occhio sul mondo, è terminata con una standing ovation che testimonia come il film abbia smosso i cuori degli spettatori. Una distribuzione italiana non dovrebbe farsi attendere.

Film.it vi invita allo Speciale Festival del Film di Roma: le pellicole, i registi, le interviste e i dietro le quinte dall'evento nella Città Eterna.

 

FILM E PERSONE