La Palma d’Oro è andata a “Entre
les murs”, di Laurent Cantet, ma l’Italia è in festa, per i due
premi della giuria a “Il divo” di Paolo Sorrentino (Premio
Speciale) e a “Gomorra” (Gran Premio) di Matteo Garrone, con una
doppietta che non si vedeva da anni.
Miglior attore è stato
giudicato Benicio Del Toro, protagonista, secondo noi un po’ monocorde,
del Che di Steven Soderbergh; Miglior attrice la brasiliana Sandra
Corveloni, bravissima madre in “Linha de passe” di Walter Salles;
Miglior regia Nuri Bilge Ceylan per “Three Monkeys”; Miglior
sceneggiatura ai fratelli Dardenne per “Le Silence de Lorna”.
Il
Festival di Sean
Penn ha premiato la realtà, i film che si incarnassero nel tessuto
dell’oggi, nell’attualità: difficile aspettarsi da parte sua scelte differenti.
Già lo aveva dichiarato in apertura: “vorremmo poter dare la Palma a un regista
consapevole del mondo e capace di raccontarlo con onestà” e, ancora, “faremo
tutto il contrario di ciò che accade agli Oscar”.
La dimensione più intima,
individuale, è stata quasi del tutto assente in questo Festival. Forse sarà
questa l’indicazione per il futuro, forse sarà il documentario a prevalere sulla
fiction: con la perdita della dimensione più intima e individuale, quella in
cui tutti, di qualsiasi razza, Paese, età anagrafica, possono riconoscersi,
nelle questioni esistenziali di vita e morte, sogno e realtà, che saranno
sempre le domande fondamentali.


NOTIZIE
Vincitori e vinti
La Palma d'Oro è andata a "Entre les murs" di Laurent Cantet, ma l'Italia è in festa per i due premi della giuria a "Il divo" di Paolo Sorrentino (Premio Speciale) e a "Gomorra" (Gran Premio) di Matteo Garrone.

26.05.2008 - Autore: Marino Cattaneo