NOTIZIE

Uno, due, tre e via

L'inaugurazione del XIX Torino Film Festival è di quelle che lasciano il segno.

hedwig

18.11.2001 - Autore: Andrea Nobile
Linaugurazione del XIX Torino Film Festival è di quelle che lasciano il segno, con tre film di altrettanti autori americani: R Xmas di Abel Ferrara, Hedwing and the angry inch dellesordiente John Cameron Mitchell e la versione restaurata di La notte dei morti viventi, che inaugura la retrospettiva su George Romero. Il più atteso dei tre è forse anche il meno convincente: chi cercava risposte da Ferrara dopo la controversa prova di New Rose Hotel ne ha avute solo in parte. R Xmas è ambientato nel 1993, quando, prima dellavvento di Rudolph Giuliani, a guidare New York cera David Dinkins, primo sindaco nero della città. A partire dalla recita scolastica di Lisa, la figlia, conosciamo una famiglia di immigrati (portoricana lei, dominicano lui) che sembra prepararsi come tutte le altre a festeggiare il Natale. Lunica cosa che la distingue è che entrambi i genitori si dedicano al traffico di droga. Un lavoro come un altro, si sarebbe tentati di dire, almeno a guardare come lo affrontano i due protagonisti (i loro nomi non ci verranno rivelati mai, nel corso del film), se non accadesse che proprio la vigilia di Natale lui viene rapito da quella che sembra una gang concorrente, e un gangster nero e razzista, ma dagli strani obiettivi, tratta con la moglie per il riscatto. Ferrara ha senzaltro la felice intuizione di presentarci la coppia alle prese con il traffico di stupefacenti come se si trattasse di una qualunque attività: chiacchere con i soci mentre si taglia la droga, rapporti tutto sommato umani con i dipendenti (gli spacciatori), discussioni sulle mosse della concorrenza. Non cè nessun giudizio morale preconcetto, anzi semmai il pubblico tende a immedesimarsi in quelle che in fondo sembrano essere brave persone, disposte a tutto pur di comprare alladorata figlia la bambola che lei tanto desidera per Natale. Eppure a non convincere è un certo distacco, non certo usuale nello stile di Ferrara, che rende il film freddo, pur restando rigoroso e lineare. I tre ruoli principali sono di Ice T, Drea de Matteo (arrivata al successo con la fortunata serie tv Sopranos) e Lillo Brancato (scoperto da De Niro in Bronx). Sorprende in positivo, invece, Hedwig and the angry inch. Presentato come il Rocky Horror Show del nuovo millennio, Hedwig riesce nellimpresa di non sfigurare nel confronto con uno dei più amati film di culto. John Cameron Mitchell, regista del film, aveva già portato con enorme successo Hedwig sulle scene dei teatri di New York e di mezzo mondo. Quello che arriva sullo schermo è quindi uno spettacolo già rodato da quattro anni di repliche, con in gran parte lo stesso cast. In più, rispetto ad un meccanismo già perfettamente funzionante, cè una nuova colonna sonora (davvero notevole) e una regia tutto sommato convincente, con diverse trovate visive e un frequente e felice ricorso allanimazione. Divertente e divertito, Hedwig è unesplosione di colori che non disdegna però momenti di riflessione mai banali e che sfoggia uno straordinario e carismatico protagonista (sia il personaggio che linterprete, che poi è lo stesso Mitchell). Di Abel Ferrara, oltre a R Xmas, è stato presentato anche il suo primo film, Can this be love?, un corto di 28 minuti mai mostrato in pubblico se non sul muro di qualche garage, come ha ammesso lo stesso regista: si tratta di una storia dinterni ovviamente ambientata a New York, che, nel comportamento dei personaggi e nelle situazioni, risulta un po datata: gli anni 70 in cui è stato realizzato si sentono tutti. Anni 70 che ritornano anche in The last movie, mitico metafilm ripresentato nella sezione Americana. Dennis Hopper, assente alla presentazione per panico da attentato, ha mandato un messaggio in cui ha ricordato la frase di Godard mi piacciono i film che hanno un inizio, un mezzo e una fine, ma non necessariamente in questordine. E Hopper, fresco fresco di Easy Rider, sembra aver preso alla lettera Godard, con un film assolutamente non lineare, capace però, una volta entrati nella sua logica, di regalare, se non una trama facilmente individuabile, grandi momenti di cinema.  
FILM E PERSONE