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Tra i Dardenne e Monica

I fratelli Dardenne in lizza per la terza Palma d'oro con Le Silence de Lorna, mentre Sanguepazzo di Marco Tullio Giordana fa sfilare Monica Bellucci e Luca Zingaretti.

MOnica Bellucci e Marco Tullio Giordana

20.05.2008 - Autore: Marino Cattaneo
Dopo la frenesia della ‘domenica di Indiana Jones’, in confronto lunedì 19 maggio pare lento e senza vita. Eppure stiamo entrando nel clou del Festival, che tuttora non ha mostrato in concorso alcuna perla rara, e la giornata si è aperta con la presentazione del film di Jean-Pierre e Luc Dardenne, Le Silence de Lorna, crudele storia di una ragazza albanese che accetta di sposare, per poter vivere in Belgio, un drogato. Con la speranza che questo muoia di overdose.
Se Lorna vincesse, per i fratelli sarebbe record: la terza Palma d’oro.

Torna sulla Croisette, dopo esserci già stato l’anno scorso con I padroni della notte, il regista James Gray che, con il suo attore prediletto, Joaquin Phoenix, presenta in concorso Two Lovers con Gwyneth Paltrow e Vinessa Shaw. Uno dei primi film intimisti del Festival, con un uomo che dopo un tentativo di suicidio, è indeciso tra due donne e due conseguenti modi di vita.

Si cominciano a fare - molto in anticipo per la verità - dei pronostici. Ciò che ci inorgoglisce è il successo riscontrato da Gomorra: molti quotidiani pensano a una Palma 2008 verde bianca e rossa. In effetti l’impatto del film di Garrone è stato molto forte e tantissimi gli applausi. C’è chi invece sostiene 24 City di Jia Zhang Ke e Un Conte de Noël di Arnaud Desplechin. Ma anche Ari Folman con Waltz with Bashir, l’animazione che riporta al massacro di Sabra e Shatila, ha i suoi sostenitori. Tutti concordano nel dichiarare non esserci però ancora un film da Palma e che Serbis, del filippino Brillante Mendoza, sia, con Blindness, di Fernando Meirelles, il più brutto.

La giornata ha visto i festeggiamenti dei cento anni del regista portoghese Manoel de Oliveira, accompagnato dalla moglie, omaggiato da Clint Eastwood e da un film di Gilles Jacob in suo onore.

E il tappeto rosso si è srotolato anche per Monica Bellucci, sempre più giunonica, in nero scollato con un ridente Luca Zingaretti, i due amanti di Sanguepazzo di Marco Tullio Giordana, ispirato alla vita dei due attori Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, sullo sfondo drammatico dell’Italia alla fine del fascismo.