A Torino sono stati presentati gli ultimi sei film in concorso, prima che la giuria emetta il suo verdetto (che speriamo premi «i film che più emozionano», metro di giudizio proposto da Maya Sansa).
Tre di questi potrebbero portare a casa qualche premio, uno (il secondo film italiano in concorso) delude, gli altri non entusiasmano.
Iniziamo dalla delusione: Santina di Gioberto Pignatelli prende una storia forte – quella dell’omicidio di una prostituta da parte del suo giovane amante –, ispirata alle pagine di La storia di Elsa Morante, ma la appesantisce oltremodo con contaminazioni teatrali e artistiche a volte fini a se stesse.
Un’altra storia drammatica – ma trattata con estrema sensibilità – è invece quella di Baseco Bakal Boys di Ralston Jover: l’umanità e la solidarietà sono la chiave per sconfiggere la desolazione della periferia di Manila, dove due ragazzini si guadagnano da vivere raccogliendo rottami. Questo film filippino è sicuramente nella “rosa” dei potenziali vincitori.
Così come potrebbe esserci Medalia de Onoare, del rumeno Calin Netzer, in cui l’anziano Ion riceve una medaglia al valore militare che gli permette di rimediare ad errori passati e riconquistare la stima dei famigliari. Un film che riecheggia, ma con delicatezza, La versione di Barney di Mordecai Richler.
Altro outsider interessante ai fini della vittoria finale (cui si candida senza dubbio) è Guy and Madeleine on a Park Bench, esordio sfolgorante di Damien Chazelle. Free jazz, città di notte, bianco e nero, improvvisazione e tanto, tantissimo Cassavetes. Ritmo e immediatezza. Chapeau.
E poi ci sono due buoni film, ma che non lasciano il segno: l’ennesima storia di solitudine e passaggio all’età adulta (Crackie) e un road movie nella profonda Mongolia (Zha Lai Nuo Er).
Sabato sera la giuria si pronuncerà, ma a differenza degli ultimi anni c’è molta incertezza sui candidati “forti” alla vittoria.


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Torino Film Festival: gli ultimi film
A Torino sono stati presentati gli ultimi sei film in concorso, prima che la giuria emetta il suo verdetto che speriamo premi «i film che più emozionano», metro di giudizio proposto da Maya Sansa.

21.11.2009 - Autore: Stefano Milano