Lo dicono i dati, ancora prima che le dichiarazioni rilassate del “day after”: è stato un ottimo Torino Film Festival, nonostante la crisi economica, la riluttanza sabauda (molto criticata) a srotolare tappeti rossi anche di fronte agli ospiti più speciali (Coppola su tutti) e il non facile compito di andare oltre i due anni dell’istrionico direttore Nanni Moretti.
È stato il festival – finalmente lo si può dire – di Gianni Amelio, partito in punta di piedi («Ho imparato sul campo», ha detto) e sempre più presente e disinvolto giorno dopo giorno del TFF.
«Ho fatto questo primo Torino Film Festival con lo spirito di uno spettatore che entra in un cinema e ne esce talmente contento da telefonare immediatamente a un amico per dirgli di aver visto un bel film e consigliargli di vederlo. Altre rassegne hanno come punto di forza le star e la consacrazione del già consacrato. Noi abbiamo il compito di tenere alti l’identità e la gioia della scoperta. Non vogliamo che il TFF sia una passerella di quello che è già illuminato, ma vogliamo accendere un riflettore, magari piccolo ma sufficiente affinché i giovani talenti senza protezione delle grandi case e dei grandi distributori, comincino la loro storia», ha scritto Amelio in chiusura di questa edizione del TFF.
La gioia della scoperta di cui parla è stata pienamente ripagata da un pubblico che – da sempre, e ancora più con il “nuovo corso” targato Moretti e poi Amelio (ma non dimentichiamo il “fil rouge” costituito dal vicedirettore Emanuela Martini…) – a Torino si aspetta di scoprire visioni nuove.
Questa edizione del TFF si è chiusa con 61.300 presenze; l’anno scorso erano state 66.000 e il calo è stato contenuto, cioè del 7,2% – complice la crisi e un “anno d’oro” (il 2008) per il festival sotto la Mole. Ma rispetto alla prima edizione diretta da Nanni Moretti (2007) l’aumento percentuale di presenze è stato del 12%. Il numero complessivo degli accreditati è rimasto grossomodo lo stesso (2246 in totale, quest’anno, di cui 509 stampa). Gli ospiti del festival sono invece stati 505.
Un bilancio più che positivo, quindi, come sottolinea anche Alberto Barbera, direttore del Museo Nazionale del Cinema, cui il TFF è legato: «Si temeva a torto o a ragione l’effetto della partenza di Nanni Moretti. Io ero ottimista, conoscevo bene Gianni Amelio e sapevo che avrebbe fatto un ottimo lavoro. I risultati hanno confermato che il TFF non ha patito alcuna sofferenza. Il pubblico straordinario che Nanni ha avuto il grande merito di aver riportato qui, facendolo raddoppiare rispetto al passato, si è ripresentato compatto».
Ora i riflettori passano dai film alle decisioni da prendere per il futuro: nella riunione tra il Museo del Cinema e gli enti locali finanziatori del festival si è deciso lo slittamento in avanti di due settimane dell’edizione 2010, dal 26 novembre al 4 dicembre, come “conseguenza” dell’avanzamento della Festa di Roma. Una scelta obbligata, secondo Amelio.
A proposito di Amelio… C’è un “colpo di scena” di fine festival davvero inatteso che lo riguarda: pare che Kusturica gli abbia proposto di recitare nel suo prossimo film su Pancho Villa, al fianco del protagonista Johnny Depp…


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Torino Film Festival chiude i battenti
Tempo di dati e bilanci alla fine del Torino Film Festival. Che il prossimo anno slitterà di due settimane.

24.11.2009 - Autore: Stefano Milano