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Torino Film Festival

Da oggi fino al 16 novembre, un lungo dialogo costruttivo fra tradizioni e tendenze artistiche diverse. Per non parlare dei grandiosi pezzi unici forniti dalle proiezioni speciali, dai fuori concorso e dalle rassegne dedicate

Torino Film Festival

10.11.2005 - Autore: Eva Gaudenzi
Il Torino Film Festival spalanca le porte alla cinematografia internazionale. Da oggi fino al 16 novembre, un lungo dialogo costruttivo fra tradizioni e tendenze artistiche diverse. Per non parlare dei grandiosi pezzi unici forniti dalle proiezioni speciali, dai fuori concorso e dalle rassegne dedicate. Chabrol, Sganzerla, Hill e il filippino Lav Diaz, i protagonisti delle retrospettive di quest’anno.  

La sezione principale del Festival resta il Concorso Internazionale dei Lungometraggi: 14  titoli che aspirano al Premio per il Miglior Film. Francia,  Germania, Giappone, Portogallo e Stati Uniti fra i Paesi rappresentanti. Per l’Italia corrono due opere prime: “El Barrirete” di Alessandro Angelici e “Fiaba nera” di Alberto Momo. Da segnalare, anche la presenza di Niki Karimi, giovane regista iraniana dal futuro molto promettente.

Come da tradizione, una sezione del Festival spetta al documentario italiano. Dodici i titoli in gara, siano essi in pellicola o in video. La vetrina dedicata al cinema italiano indipendente e sperimentale s’intitola Concorso Spazio Italia ed è una vera fucina di sorprendenti novità. Dall’animazione al 3D, dal super 8 alla pellicola, ogni mezzo è lecito per piazzare in gara il proprio film.

Detours, invece, intende dar voce alla varietà della geografia mondiale del cinema contemporaneo, senza alcuna limitazione di genere, durata e formato. In questa sezione, ai 17 i titoli presentati, si aggiunge il nuovo lavoro di Jean-Claude Rousseau, 4 cortometraggi del regista malese James Lee e le ultime fatiche di Ernie Gehr, David Gatten e Mark LaPore.

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