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The Last Days on Mars: C'è spazio per tutti

Tra zombie e missioni spaziali, nell'esordio di Ruairi Robinson c'è di tutto, come anche nei prossimi progetti suoi e della sua protagonista: Olivia Williams.

Last Days on Mars - Liev Schreiber

22.05.2013 - Autore: Mattia Pasquini, da Cannes
La Quinzaine che non ti aspetti. Al Théâtre Croisette del Palais Stéphanie anche gli horror sono più frequenti della fantascienza, eppure ogni tanto l’eccezione conferma la regola. Come in questo caso.
The Last Days on Mars è l’esordio alla regia di Ruairi Robinson, trentacinquenne irlandese promettente e gioviale con già una nomination all’Oscar per il miglior corto animato del 2001 con il suo ’50 percent gray’.

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Se vi ricorda qualcosa, non sarà una sorpresa allora sapere che anche il suo film di esordio, purtroppo, non fa che richiamare alla mente una serie di film di genere o singoli elementi dello stesso. La cosa, Alien, L’alba dei morti viventi e altri se ne potrebbero citare. La sua intenzione, dichiarata, era quella di sfruttare la valenza simbolica della fantascienza e di trasmettere un senso di paranoia molto moderno.

Tutto sommato non sembra essere andato lontano dal risultato, anche se sullo schermo manca un po’ di credibilità per un film che finisce per non mostrare una personalità propria, nonostante qualche buono spunto o impressione.
Di certo il regista si è impegnato molto, ha “controllato ogni elemento” come ci ha raccontato Olivia Williams, particolarmente provata dagli elementi più specifici di un film ambientato nello spazio. “La cosa più difficile è stata vestire la tuta spaziale”.

Complessivamente, però, una conferma di una tendenza che lei stessa ricorda con piacere: “ho avuto eccezionali esperienze con registi esordienti, da Wes Anderson a M. Night Shyamalan”, oltre che con grandi nomi. Una carriera interessante che promette di continuare con – come li chiama lei – “un paio di buoni anni”.
Nei quali la vedremo in una storia molto sensuale, in un action con Schwarzy e soprattutto con Cronenberg, in Maps to the Stars “una satira acuta e oscura su Hollywood, dagli elementi magici e surreali”. Visto il film non mancheranno le “facce famose”, da Robert Pattinson e Julianne Moore – entrambi nel cast – ai tanti camei, per esempio di “Carrie Fisher e altri che sta cercando di ingaggiare, come alcuni produttori cinematografici che potreste riconoscere”.

Anche il buon Ruairi è già in corsa col suo prossimo progetto, The Fallen. Un “cold war spy thriller plus monster movie”, lo definisce. Nella speranza che intanto abbia imparato dai propri errori…


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