I pezzi forti della giornata saranno però regalati dal cinema italiano, che al Torino Film Festival, per vocazione naturale e per tradizione, ha sempre giocato un ruolo di primo piano. Il primo appuntamento sarà con l’esordio della sezione Figli e amanti, che vedrà Dario Argento presentare il “suo” "Il cineocchio" di Dziga Vertov (Massimo 1, 17) e discuterne con il pubblico con il suo sguardo da eterno outsider; mentre il secondo sarà con la consegna del Premio Maria Adriana Prolo 2010 a Giuseppe Bertolucci, il quale introdurrà inoltre uno dei suoi film più belli, "Amori in corso" (1989, Massimo 2, 19).

Ma non finita qui, perché altri due outsider del panorama italiano saranno i protagonisti di Onde: Massimo Bagicalupo e Tonino De Bernardi, entrambi registi della grande stagione del cinema sperimentale italiano anni ’70, saranno infatti al Festival per presentare, il primo, la retrospettiva completa dei suoi lavori (tutti i giorni fino a giovedì, al Massimo 3, 14.30, ) e il secondo il nuovo "Butterfly - L’attesa" (Massimo 3, 19.15), magnetico e ossessivo come sempre.
Il cinema torinese sarà poi al centro di Italiana.doc, con "Bakroman" di Gianluca e Massimiliano De Serio (Greenwich 1, 22), documentario su una comunità autogestita di ragazzi di strada (traduzione del titolo in lingua moré) di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.

Contemporaneamente, nella sala grande dell’Ambrosio, il Festival metterà poi in campo come ogni sera i suoi pezzi da novanta: "Jack Goes Boating" (Ambrosio 1, 20), esordio alla regia dell’attore Philip Seymour Hoffman, commedia indie dai sentimenti accennati, e il magnifico horror del regista coreano Jee-woon Kim, "I Saw the Devil" (Ambrosio 1, 22), caccia spietata a un serial killer che diventa una vera e propria discesa agli inferi.
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