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TFF: arrivano "Vampires" e "Four Lions"

A tre giorni dalla premiazione finale il Torino Film Festival ha ancora ottime pallottole cinematografiche da sparare

Four Lions

02.12.2010 - Autore: Andrea Volpe
Moderni vampiri alle prese con troupe cinematografiche. Moderni terroristi alle prese con la loro idiozia. Uno dei registi italiani più in vista che presenta un film inatteso e ancora bellissimo. Un giovane autore finlandese che gira un mediometraggio sorprendente. Un manicomio romano che si fa teatro di uno strano, impossibile racconto. Uno sperimentatore dell’immagine che insegue due ragazzi nell’Africa nera per un moderna liberazione dalla schiavitù dello sguardo.

Vampires

Giunto quasi alla fine il Torino Film Festival non si è ancora stancato di proporre diverse idee di cinema e infiniti percorsi. I due film del concorso di oggi, giovedì 2 dicembre, ad esempio, sono due buffissime commedie che difficilmente troverebbero posto nella competizione di altre manifestazioni: il mockumentary belga “Vampires” di Vincent Lannoo (Massimo 2, 14.30 e Massimo 1, 22.15), horror su una famiglia di moderni succhia-sangue, e l’inglese “Four Lions” di Chris Morris (Ambrosio 1, 19.30), satira su un gruppo di musulmani inglesi che vorrebbero avviare una cellula terroristica, ma sono troppo stupidi per riuscirci.

If

Che dire, poi, del titolo che Daniele Luchetti ha scelto per Figli e amanti: “If”… di Lindsay Anderson (1968), capolavoro del free cinema inglese, esempio di cinema ancora oggi giovane e attuale, grottesco e arrabbiato tanto quanto il moderno cinema delle nuove leve è sovente maturo e preciso. È il caso, ad esempio, di “The Paintingseller” (Massimo 2, 22) del finlandese Juho Kuosmanen, classe 1979 e soprattutto classe da vendere, autore di un breve film di straordinaria potenza emotiva, un dramma famigliare senza relazioni parentali nel gelo dell’inverno del nord. Un manicomio romano è invece il teatro di uno strano documentario italiano (nella sezione Italiana.doc) che si chiama “Piano sul pianeta (Malgrado tutto, coraggio Francesco!)” (Greenwich 1, 17) diretto da Fabrizio Ferrario e ambientato all’istituto S. Maria della Pietà, luogo chiuso che impedisce ai suoi pazienti di uscire dai suoi confini e luogo violato dall’arrivo di un nuovo ospite capace di destare dal torpore i suoi compagni.

Piano sul pianeta (Malgrado tutto, coraggio Francesco!)

Un documentario, quest’ultimo, che nelle parole del regista potrebbe diventare anche un impossibile film di fantascienza, esattamente come “Let Each One Go Where He May” di Ben Russel (Massimo 3, 22.15), nel suo essere un road movie al seguito di due ragazzi africani che dalla polvere della città si immergono nella foresta e poi nelle acque del fiume Suriname, potrebbe essere un viaggio spirituale, o meglio ancora un vero e proprio rito di liberazione dalla spazzatura delle immagini che ci circonda.


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