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TFF: arrivano John Boorman e Requiem for Detroit

Il regista di "Un tranquillo weekend di paura" ed "Excalibur" riceve il Gran Premio Torino

Requiem for detroit

01.12.2010 - Autore: Andrea Volpe
Si chiama Gran Premio Torino e lo scorso anno lo vinsero per la prima volta Francis Coppola ed Emir Kusturica. Si chiama invece John Boorman, ed è il vincitore del premio per l’edizione 2011: al Massimo 1, alle 19.30, lo riceverà dalle mani di Gianni Amelio e poi presenterà il l’indimenticato “Un tranquillo weekend di paura” (1972), film ancora capace di destare nello spettatore un angoscioso senso di insicurezza e paura. Un capolavoro, insomma, non diversamente da un altro film simbolo della New Hollywood, “Il lungo addio” di Altman (1973), il miglior adattamento da Chandler di sempre, che Carlo Mazzacurati presenterà come film del cuore al Massimo 3, alle 17. 

Un tranquillo weekend di paura

Subito dopo, contemporaneamente a Boorman, due grandi vecchi del cinema  d’autore presenteranno i loro nuovi lavori: al Greenwich 3, alle 19.30, Julian Temple accompagnerà la prima mondiale del suo “¿Requiem for Detroit?” , documentario sulla città simbolo dell’industria americana e della crisi di questi anni, ora in lenta in ripresa, mentre Koji Wakamatsu parlerà del suo “Caterpillar” (Ambrosio 2, 19.45), durissimo atto d’accusa contro la cultura dell’onore e della guerra nel Giappone degli anni ’40, interpretato in modo scioccante da un attore mutilato.

Peter Mullan

Un’opera durissima, politica e militante, come a suo modo è sempre stato il cinema dell’attore Peter Mullan, che a otto anni di distanza da “Magdalene” torna alla regia con “Neds” (Ambrosio 1, 22) per raccontare la difficile educazione alla vita di un ragazzo dei quartieri popolari della Glasgow anni ’70, tra violenza, mitologia urbana e voglia di riscatto (leggete qui la nostra intervista al regista). In un Canada placido e innevato si ambienta invece uno dei due film del Concorso di oggi: “Small Town Murder Songs” di Ed Gass-Donnelly (Massimo 1, 22), che per ambientazione e trama noir ricorda “Fargo” dei Coen, al quale “ruba” pure l’interprete principale, Peter Stormare, qui nella parte di un ex poliziotto dal passato oscuro che indaga in una comunità mennonita sull’omicidio di una ragazza.

       

Noir, film d’avventura, atipici road movie sono poi altri due titoli della giornata: l’iraniano “The Hunter” di Rafi Pitts (Ambrosio 2, 22), racconto herzoghiano, tra metropoli e natura selvaggia, della fuga di un uomo sconvolto dalla morte dei familiari, e il francese “Moussem les morts” di Vincent Le Port e Jean-Baptiste Alazard (Massimo 2, 20.15), rilettura sotto acido de "Lo straniero" di Camus, fulgido esempio di cinema sperimentale e senza barriere espressive.


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