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Taormina: cinema del mondo

La sezione "Cinema del Mondo", miglior premio all'opera prima, ha presentato due film dal forte tema sociale ed entrambi ispirati a storie vere, "Cargo" di Andi Reiss, sul quale spenderemo poche parole e "Blind Flight" di John Furse, lavoro che merita un'analisi più dettagliata.

taormina

15.06.2004 - Autore: Elena Dal Forno
Blind Flight Di John Furse Con Ian Hart, Linus Roache Irlanda, 92 mins.   L'opera narra la storia vera del rapimento di Brian Keenan e John McCarthy, tenuti per oltre quattro anni in ostaggio dagli integralisti islamici in Libano. Keenan è un insegnante di inglese, che fugge da Belfast per non assistere agli orrori della guerra in atto tra la Repubblica Irlandese e i protestanti, l'altro è un giornalista inglese che finisce in Libano a fare un servizio proprio su Keenan. I due, portatori di culture e valori differenti, iniziano dapprima a scontrarsi, ma poi costretti a terribili sofferenze e torture, finiscono col capire quanto invece sia unico e profondo l'unico valore umano per il quale battersi, la pace, la libertà, la luce del sole. Furse narra con magistrale lucidità e bravura l'evolversi di un percorso psicologico che va dalla diffidenza alla fiducia, fino all'amicizia profonda e scandaglia con maestria non solo l'animo dei due rapiti, ma anche quello degli stessi rapitori. Che diventano, essi stessi, prigionieri dei loro ostaggi. Perché anche loro hanno sendibilità, fragilità e delle storie alle spalle che andrebbero ascoltate. La pietas umana, quella virgiliana, la compassione per l'essere umano, ecco quello che imparano rapiti e rapitori, che non saranno mai più gli stessi dopo essere sopravvissuti a questa terribile esperienza. Sono semplicemente perfette le prove d'attore di Ian Hart e Linus Roache, dimagriti fino all'esasperazione per poter essere credibili.   Cargo Di Andi Reiss Con Daniela Cardini, Velibor Topic. Gran Bretagna 2004, 81 mins.   Presentato incompleto a Cannes, dicono che questo film abbia grandi potenzialità e sia materiale di prim'ordine. Sarà. Per questo è stato fortemente voluto da Taormina che per la prima volta lo presentava in versione definitiva. Trama: quattro personaggi, Branko, Mira, Damia e Ivan fuggono dalla Croazia a bordo di un camion. La meta è la Gran Bretagna. Tutti hanno pagato per questa fuga illegale e vogliono arrivare a destinazione. Ma una serie di imprevisti porterà uno solo dei quattro a raggiungere lo scopo. L'idea è buona, niente da dire. Il tema come sempre quando si tratta di Balcani e di esili e di guerre ci tocca da vicino. La regia di Reiss, una specie di enfant terrible della produzione britannica, un anarchico a tutto tondo, non è niente di che, ma non è nemmeno che non funzioni. Ma la domanda che gli facciamo e che gli faremo oggi in conferenza stampa è questa: come possiamo credere al suo film che ci mostra per 80 minuti quattro croati che parlano inglese e che ad un certo punto dicono "ma come faccio a compilare in inglese tutti quei moduli per chiedere asilo politico che non conosco nemmeno una parola di quella lingua"? Oggi ce lo dirà Reiss stesso.  
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