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Stili di cinema a confronto

E' il girono di "Triangle", opera quasi sperimentale firmata da tre esponenti del cinema d'azione di Hong Kong e di "The Banishent" dolorosa opera seconda del russo Andrei Zvyagintsev

Triangle

18.05.2007 - Autore: Adriano Ercolani
  Uno dei film potenzialmente più interessanti di questa 60° edizione del festival di Cannes era sulla carta “Triangle”, opera quasi sperimentale in cui i tre maggiori esponenti contemporanei del cinema d’azione di Hong Kong, Tsui Hark, Johnnie To e Ringo Lam, hanno deciso di firmare una regia “a sei mani” dividendosi equamente le scene da girare. Il risultato finale è stato un lungometraggio sicuramente ibrido, in cui i differenti stili dei cineasti si rivelano evidenti ed in fondo non perfettamente amalgamati. Veloce nella narrazione, fortemente adrenalinico nella prima parte, il film si smonta progressivamente in un blocco centrale troppo pretenzioso, in cui il virtuosismo della regia straborda rispetto al ritmo ed alla logicità della narrazione. Quando la trama del triangolo amoroso prende il sopravvento rispetto alla struttura poliziesca, la compattezza di fondo inizia a vacillare vistosamente. Anche l’ultima parte, quella in fondo più divertente e spigliata, conferma comunque la bontà dell’idea iniziale resa però in maniera forse troppo disequilibrata per convincere del tutto. “Triangle” rimane comunque a suo modo un prodotto storico, in quanto riunisce tutto sommato più che dignitosamente il meglio della produzione asiatica dell’action, un genere che anche con questa pellicola conferma la sua indubbia vitalità. 

   

Questa mattina sono stati presentati invece due film francesi che hanno il comune difetto di approcciarsi al genere che hanno scelto di raccontare attraverso una freddezza mentale disarmante: “Chansons d’Amour” di Christophe Honoré e “Boarding Gate” di Olivier Assayas – con protagonista la nostra Asia Argento - dimostrano entrambi come il cinema inteso dal punto di vista prettamente intellettuale risulta nella maggior parte dei casi un’operazione amaramente sterile.