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"Stanley Kubrick: a life in pictures"

"Stanley Kubrick: a life in pictures"

Kubrick

18.02.2001 - Autore: Andrea Nobile
Tre dei quattro maggiori eventi di questa edizione della Berlinale hanno a che fare con il genio di Stanley Kubrick. Oltre alla proiezione, in chiusura di festival, della copia restaurata di 2001: Odissea nello spazio e alla serata in onore di Kirk Douglas con la proiezione di Orizzonti di gloria, é stata presentato in anteprima un documentario sulla vita del grande regista, realizzato dal cognato Jan Harlan. Stanley Kubrick: a life in pictures si pone anche come evento nell\'evento perché per la prima volta viene proiettato al palazzo del cinema della Berlinale un film non su pellicola ma in video, concessione inevitabile, come ha affermato il direttore del festival De Hadeln, al supporto del futuro. Presentato di fronte ad una platea foltissima (causa anche la proiezione unica, senza repliche) che annoverava tra i suoi illustri ospiti anche Christiane Kubrick e tutta la famiglia del regista scomparso quasi due anni fa, Stanley Kubrick: a life in pictures, essendo prodotto per la televisione, é strutturato in tre parti distinte di quasi 50 minuti l\'una. Il tentativo é quello di rendere omaggio a quello che da molti é considerato il più importante e influente regista del secolo appena finito, utilizzando non solo i filmati delle sue opere, ma anche materiale inedito e soprattutto centinaia di fotografie, entrambe messe a disposizione per la prima volta per questa occasione dalla famiglia Kubrick. In effetti ciò che differenzia Stanley Kubrick: a life in pictures da un´operazione ottima ed esaustiva come quella di Stanley and us dei tre italiani Di Flaviano, Greco e Landini, é proprio la presenza di materiale inedito che solo un componente della famiglia Kubrick poteva ottenere. Quello che ne esce non é solo l´imponente figura del regista, testimoniata anche da moltissime interviste ad attori e collaboratori dei suoi film ma anche a registi del calibro di Martin Scorzese, Steven Spielberg, Woody Allen: é soprattutto il Kubrick privato, il Kubrick persona di cui veniamo a sapere finalmente qualcosa in più rispetto al mistero che lo ha sempre avvolto. E allora é quasi commovente scoprire il grande regista alle prese con i propri adorati gatti, mentre scherza con i figli o mentre li tratta come nella peggiore tradizione del rapporto Kubrick-attori riprendendoli per un filmato di famiglia. Stanley Kubrick: a life in pictures, con Tom Cruise nelle veci del narratore, ha tutti i limiti di un documentario di sole due ore e 24 minuti, troppo poche per analizzare una figura tanto complessa e sfaccettata come quella di Kubrick. Eppure riesce a suo modo ad essere toccante, giovandosi probabilmente anche della proiezione in un cinema, quello della Berlinale, che é in realtà un vero e proprio auditorium, per cui l´uso della musica in funziona narrativa, caratteristica dei film di Kubrick, viene qui esaltato nella ripresa delle scene più rappresentative della sua opera. Ed é in definitiva interessante anche l´idea che sta alla base del progetto, quel raccontare Kubrick attraverso le immagini che in questo caso non sono solo quelle in movimento dei suoi capolavori ma anche quelle delle foto, a partire da quelle che Kubrick stesso ha scattato da ragazzo per la rivista ´Look´, fino alle foto di scena e a quelle di vita familiare. Non resta che sperare che qualche temerario dirigente televisivo, magari di quella Rai che dovrebbe avere tra i suoi compiti anche quello di mostrare queste cose, compri il documentario, per trasmetterlo possibilmente non nel cuore della notte.