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Solitudini "thai"

Un bibliotecario tormentato, la morte improvvisa della donna che ama, la disperazione e finalmente la via d'uscita. "The Last Life in the Universe": una storia difficile sui sentimenti e sulla vita, diretta abilmente dal thailandese Pen-ek Ratanaruang.

The Last Life in the Universe

12.04.2007 - Autore: Elena Dal Forno
"The Last Life in the Universe", presentato a Venezia nella sezione Controcorrente e girato abilissimamente dal thailandese Pen-ek Ratanaruang, è una deliziosa parabola sulla disperazione, la solitudine, l'amore.   Kenji (Asano Tadanobu, ormai una star internazionale) è un bibliotecario giapponese fan di Mishima. Maniaco dell'ordine e della pulizia, timidissimo, introverso, depresso, aspirante suicida. Un tipo con seri problemi di relazione, come direbbe la psicanalisi, pazzo come lo definisce il fratello invischiato in pericolosi affari con la yakuza.   Nonostante tenti in vari modi di suicidarsi, sarà la morte (di cui è forse un po' responsabile?) di una frequentatrice della biblioteca di cui lui si è invaghito a cambiargli la vita e i suoi propositi.   Quasi come dovesse scaricarsi dal senso di colpa, il protagonista di "The Last Life in the Universe" entra in contatto con la sorella della vittima, Noi (la splendida Sinitta Boonyasak) che lentamente lo distoglierà dai suoi propositi autodistruttivi. Come? Semplicemente lasciando che il ragazzo si prenda cura di lei. Senza pretendere di insegnarle a vivere, accettando e accettandosi in un gioco di scoperte continue. Per lui della sua mascolinità quasi repressa, per lei di un sentimento che non aveva creduto di poter provare.   Mano leggera e abilità quasi da ballerino nel muoversi tra scene alla pulp fiction, citazioni e omaggi a Kitano e alla sua mafia giapponese (qui davvero sbeffeggiata) e quell'indugiare lento e romantico alla Wong Kar-wai. Proprio alla fotografia di Chris Doyle, già collaboratore dell'autore in "In the mood for love", si deve l'atmosfera quasi magrittiana di questo film. Emblematica in tal senso la scena di Noi al centro di una "tempesta di libri".
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