NOTIZIE

Secondo giorno del TTF

Dopo la giornata d'apertura subito due grandi film: "Tournée" di Mathieu Amalric e "127 Hours" di Danny Boyle.

127 Hours - James Franco, Kate Mara e Amber Tamblyn

26.11.2010 - Autore: Andrea Volpe
Nel primo sabato di programmazione, il Torino Film Festival mette sul piatto alcune delle sue carte vincenti.

Prima di tutto, due tra titoli tra i più attesi non solo dell'evento, ma dell’intera stagione cinematografica a venire: "Tournée" di Mathieu Amalric (Ambrosio 1, 19.30), che dopo il premio per la miglior regia a Cannes invaderà anche Torino con la strabordante gentilezza delle sue giunoniche ballerine neo-burlesque (antitesi realistica al patinato di uno dei titoli di chiusura, quello con Cher e Christina Aguilera), e 127 Hours di Danny Boyle (Ambrosio 1, 22), il nuovo film del regista premio Oscar, simile nello stile visionario all’horror "28 giorni dopo" e basato sulla vera storia di un’escursionista americano (interpretato da James Franco) rimasto intrappolato per le ore del titolo in una canyon del deserto.

Matthew Amalric sul set di Tournee

Prima della serata, però, il pomeriggio non sarà da meno nella proposta, con il primo film in Concorso, l’inglese "Infedele per caso" di Josh Appignanesi (Ambrosio 1, 17), commedia acida e in linea coi tempi sugli stereotipi culturali nelle comunità musulmane; la riproposta del capolavoro di Vitalij Kanevskij - alla cui filmografia il Festival dedica un'ampia retrospettiva - "Sta’ fermo, muori e resuscita" (1989, Ambrosio 2, 14.45), il film che a Cannes fece conoscere il suo cinema scarno, autobiografico e potentissimo, ripescando il passato della società sovietica per illuminarne il presente a breve termine; e infine con l’apertura ufficiale della sezione Onde (sperimentale, inclassificabile, libera), che presenta al Massimo 3, a partire dalle 17.30, due speculari “esercizi d’ammirazione” di altrettanti registi francesi: Vincent Dieutre, che con il suo "EA3" riprende "La voix humaine" di Cocteau che già folgorò la coppia Rossellini-Magnani e la fa interpretare da Jacques Nolot, e Antoine Barraud, che con "La forêt des songes" dichiara il suo amore per il cinema di Kohei Oguri (protagonista di una retrospettiva a Torino nel 2008), seguendo il  regista giapponese nella sua abitazione immersa nei boschi e ascoltando rapito le sue riflessioni sul cinema.

Infedele per caso

In mezzo a queste segnalazioni, la mattina, il pomeriggio e la sera, in tutte le sale del Festival, saranno programmati altri film di John Huston, che sono tantissimi e che quindi si conteranno a tre, quattro, cinque al giorno, non tutti bellissimi o perfetti (ma "Città amara", che passa oggi al Greenwich 2, alle 14.45, è bellissimo), ma tutti imperdibili per farsi un’idea del genio incontenibile di uno dei più grandi villain del cinema americano. 

FILM E PERSONE