Viene ricordata come il “cinema dei telefoni bianchi” quella
stagione cinematografica relativamente breve, che ha interessato gli anni dal
1936 al 1943, la quale riconobbe ed amplificò quella che lo stesso Mussolini -
richiamando un pensiero di Lenin a proposito dell’elettrificazione delle
ferrovie - definì “l’arma più forte”: il grande schermo, strumento
insostituibile per il rafforzamento del consenso, soprattutto quando concepito
senza lasciarsi andare a fini intellettualismi e senza cadere nella trappola
della critica sociale. Quei telefoni bianchi, simbolo di benessere e nobiltà,
erano parte integrante delle sequenze di quegli anni di cinema, anni ricordati
anche con l’appellativo di “cinema Decò” per la presenza contemporanea di molti
elementi dello stile di arredamento in voga nel periodo.
La premessa è d’obbligo per mettere a fuoco lo scenario della
fiction in due puntate in onda domenica 30 maggio e lunedì 31 in prima serata
su RaiUno: “Sanguepazzo”, per la regia di Marco Tullio Giordana, che proprio
due attori del cinema di quegli anni, ed il sapore di tutte le contraddizioni
di un’epoca, mette davanti all’obiettivo della telecamera. Osvaldo Valenti e
Luisa Ferida sono infatti una celebre coppia di attori del periodo,
conosciutisi durante le riprese di “Un’avventura di Salvator Rosa” di
Alessandro Blasetti (1939), sono giovani, ambiziosi e sregolati, e il cinema
dei telefoni bianchi sta tributando loro un certo successo, con ruoli che via
via si fanno sempre più importanti. Il crollo del fascismo e l’interruzione
dell’attività cinematografica nella capitale li vede trasferirsi a Venezia, e
aderire alla Repubblica Sociale, con Valenti che nel 1944 entra col grado di
tenente nella X MAS di Junio Valerio Borghese. Ci si muove verso Milano, dove
il precipitare degli eventi suggerisce ai due di tentare un disperato contatto
con le divisioni partigiane. Ma l’accusa di colpevolezza di crimini di guerra
pesa come un macigno sulla testa di Valenti e Ferida, giustiziati senza appello
nella notte del 30 aprile 1945.
Un argomento delicatissimo e a
forte rischio revisionismo, quello scelto da Marco Tullio Giordana per la
realizzazione di “Sanguepazzo”, che ricordiamo venne presentato nel 2008 fuori
concorso al Festival di Cannes e che ora arriva in tv in due puntate. Ci tiene
a precisarlo anche lo stesso regista, che ha dichiarato: “Sanguepazzo non è un film di detection
che intende ricostruire la vera storia di Ferida e Valenti,
ma un’opera di fantasia ispirata a vicende e figure reali. Ho scritto questo
film 25 anni fa. È da sempre che lo voglio fare. Ritengo quelle pagine di
storia cruciali per capire chi siamo, ne sento, bruciante e irrisolta, ancora
tutta l'attualità”. Quello che sembra premere in modo particolare al regista è
il raccontare la morte di Valenti e Ferida non tanto dal punto di vista Storico
– quello con la s maiuscola, per l’appunto – quanto piuttosto per raccontare
una storia di persone, simbolica di un periodo di grande conflitto e nello
stesso tempo piccolo pezzetto di una grande memoria collettiva, che Giordana
definisce in questo modo: “Un
territorio complesso dove ogni filo d’erba, ogni granello di sabbia è diverso
dall’altro e genera patrimoni emotivi differenti. Per questo esistono gli
artisti. Per dare voce alle memorie più diverse, per raccontare le storie. Non
la Storia. Raccontare la Storia è compito degli storici”.
Nel cast del film, Luca Zingaretti veste i panni di Osvaldo Valenti,
mentre quelli di Luisa Ferida sono indossati da Monica Bellucci. Con loro,
Alessio Boni nel ruolo del regista “resistente” Golfiero e poi Maurizio Donadoni, Giovanni Visentin, Luigi Diberti, Paolo Bonanni e Mattia Sbragia. Scritto da Leone Colonna, Marco Tullio Giordana e Enzo Ungari, è prodotto da Angelo Barbagallo, per BìBì Film Tv,
e dalla francese Paradis Films - Orly Films, in collaborazione con Rai Fiction
e Rai Cinema e Canal +.
Gli appuntamenti in tv con le due puntate di “Sanguepazzo” sono per
domenica 30 maggio alle ore 21.30 e lunedì 31, alle ore 21.10, su RaiUno.
NOTIZIE
Sanguepazzo
La pellicola di Marco Tullio Giordana con Luca Zingaretti e Monica Bellucci, presentata a Cannes nel 2008, su RaiUno in due puntate.
28.05.2010 - Autore: Francesco Benincasa