Ritratto di Inge Feltrinelli

Basterebbe cercare nell'immenso album fotografico della metà del'900 per ritrovare semplicemente la figura di Inge Schoenthal Feltrinelli, ospite speciale del Festival di Roma in occasione della presentazione del documentario a lei dedicato curato da Luca Scarzella e Simonetta Fiori.
Ritratto di Inge Feltrinelli, il  documentario "Inge" è un estratto di una lunga intervista . Una sorta di grande collage di alcuni fondamentali protagonisti della Storia del'900 che Inge ha attraversato, incontrato e talvolta pubblicato.
Dall’infanzia in Germania durante la guerra – vissuta in condizione “privilegiata”  - fino al viaggio negli Stati Uniti dove comincia la sua carriera  di fotogiornalista che la porterà a realizzare il famoso reportage su Hemingway a Cuba. Il rapporto inscindibile di Inge con Giangiacomo Feltrinelli traspare da ogni sua riflessione.  Pur nelle incomprensioni "utopistiche" e nelle divergenze rispetto alla pratica politica sopratutto dopo il '67- anno della morte del Che, la descrizione del compagno di vita è un continuo omaggio alla sua lungimiranza imprenditoriale, alla modernità del progetto culturale, un uomo dalla "tormentata coerenza" nell'essere di Sinistra
Pur attraverso gravi difficoltà difficoltà economiche anche e in seguito alla tragica scomparsa- tutt'oggi ancora avvolta da misteri- di Giangiacomo, Inge- pure con l'aiuto di grandi professionisti- ha saputo rilanciare, innovare e imporre "egemonicamente" lo stile e il nome della famosa casa editrice
"Amavo  questo paese” – afferma per giustificare il suo resistere dopo la morte del marito – “E non volevo ritirarmi e fare la donna ricca ".
Una pellicola, ricca di materiali d'archivio, che rende un'idea di cultura che ha attraversato gli ultimi sessant'anni con la capacità di descriverla in maniera non artefatta.