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Questa storia qua - La recensione da Venezia 68

Il toccante racconto dell'uomo dietro la rockstar. Paris e Righetti restituiscono a Vasco la sua incredibile carica umana

Questa storia qua - Vasco Rossi

05.09.2011 - Autore: Federica Aliano
Le canzoni di Vasco Rossi, che si sia suoi fan o meno, hanno bene o male descritto le vite di tutti noi. Per questo alla visione di “Questa storia qua”, documentario di Alessandro Paris e Sybille Righetti, se da una parte è vero che vediamo un Vasco inedito, dall’altra ci rendiamo conto di aver sempre saputo che in fondo Rossi è così, altrimenti certi versi non avrebbe mai potuto scriverli.

Dall’infanzia al giorno d’oggi, Vasco è mostrato, ma la sua voce attuale è solo off, quasi come se fosse lui stesso a raccontarsi. Finalmente, al di là dei fasti di una vita spericolata, del live fast della rockstar, del mito un po’ maledetto del cantautore di Zocca, Paris e Righetti mostrano l’uomo dietro la facciata: una persona sensibile e alla continua ricerca di un’umanità tipica dei luoghi da dove proviene, disperatamente bisognoso di ritrovarla negli occhi di migliaia di persone che durante la sua carriera ha incontrato. A raccontare quest’uomo sono i suoi amici: niente fan in delirio, pochissime le scene dai concerti. Per lo più abbiamo accesso a materiali inediti, filmini in super 8 oppure girati con le prime VHS, che gli abitanti di Zocca custodiscono gelosamente (nessuno lì ha mai smesso di voler bene a Vasco) e che non sono mai stati mostrati prima. I compaesani del rocker li hanno dati a Sybille Righetti, certi del riguardo che lei avrebbe avuto nei confronti dell’amico di suo padre. Ne esce fuori un ritratto affettuoso e sincero, che mostra tutto schiettamente, seppur senza scavare in particolari morbosi quali potevano essere la tossicodipendenza e la morte di Riva.

Poche le canzoni, utilizzate per intero e non frammentate come solitamente si usa in certi documentari biografici. “Per dare la possibilità al pubblico di cantarle”, spiega Paris. Le emozioni invece sono tante, perché finalmente vediamo un essere umano, forse anche stanco, ma ancora troppo innamorato della musica e della vita per mollare. Vasco legato a Zocca a doppio filo, perché lui è Zocca e senza l’essenza della sua terra non sarebbe mai potuto essere l’artista che è stato. Che vi piaccia o no, anche voi siete stati descritti almeno una volta in una qualche canzone di Vasco.

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