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Primo giorno a Cannes

Il 61esimo Festival di Cannes ha iniziato a mostrare i suoi gioielli di famiglia, tutti molto attesi.

Cast Blindness - Cecità

15.05.2008 - Autore: Marino Cattaneo
Mentre la stampa internazionale e l'esercito dei fotografi e di addetti ai lavori raggiunge la località a cinque stelle lusso della Costa Azzurra, affollando i banchi del ritiro degli accrediti, i VIP iniziano a riempire gli hotel inarrivabili per le tasche normali e, al largo, si scorgono panfili sempre più numerosi e scintillanti.

L'inizio della giornata del 14 maggio è trascorso tranquillo, con la consueta connotazione: si sta tutti in coda in attesa di entrare nelle grandi sale di proiezione del Festival. La prima coda è stata per Blindness di Fernando Meirelles, film apocalittico che ricorda per stile e tematiche I figli degli uomini di Alfonso Cuarón, un'andata e (forse) un ritorno dall'inferno guidati da una Julianne Moore insolitamente bionda. Tratto dal romanzo di José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura, che ha ceduto i diritti del libro dopo lunghe ed estenuanti trattative e convincimenti, Blindness è una rappresentazione convincente e crudele della disgregazione della società 'civile', in cui tutti paiono 'vedere' ma che in realtà sono 'ciechi' nei confronti degli altri.

Un'epidemia di cecità 'bianca' (i contagiati vedono solo una fitta nebbia bianco latte) colpisce un'imprecisata metropoli dei nostri giorni: l'unica immune pare essere una donna (la Moore), moglie di un medico (Mark Ruffalo). Julianne Moore, per restare vicina al marito, si fingerà colpita anch'essa dalla strana cecità e verrà internata in una sorta di lager, un'ex casa di cura psichiatrica, in cui, a poco a poco, verranno meno le regole base della civiltà umana.

In conferenza stampa, cui ha partecipato l'intero cast -  a parte Mark Ruffalo - tutti sono stati bersagliati da un fuoco incrociato di domande, dallo sceneggiatore, e attore, Don McKellar, che ha raccontato le difficoltà di rendere il romanzo di Saramago e le traversie per ottenerne i diritti, a Julianne Moore, che ha descritto il suo approccio al personaggio, quello di una donna che si responsabilizza poco per volta verso l'esterno e gli altri, a Meirelles, che ha tenuto a precisare il carattere di speranza del film.

Sean Penn, calato perfettamente nel ruolo di Presidente di Giuria per la Palma d'Oro, si è presentato alla stampa con gli altri membri della Giuria, tra cui il nostro Sergio Castellitto, fumando ostentatamente con fare provocatorio: il solito Penn ribelle, insomma, che non si smentisce mai e che ha approfittato dell'occasione per lanciare 'strali' nei confronti di Bush.

La giornata si è conclusa con la proiezione alla stampa del film di animazione Waltz with Bashir di Ari Folman, rappresentazione docu-surreale del massacro di Sabra e Shatila visto con lo sguardo dell'animazione, da parte di chi ne è stato testimone e indiretto 'corresponsabile'.

A risollevare gli umori ci ha pensato Jack Black, che ha presentato Kung Fu Panda, il film della DreamWorks che uscirà in Italia il 29 agosto, accompagnato da centinaia di giganteschi panda… di peluche.