Si è chiusa la 43° edizione
del Festival del Nuovo Cinema di Pesaro, una delle manifestazione più longeve
presenti sul nostro territorio, che ha confermato anche quest’anno quanto di
buono fatto vedere in passato. Attraverso una proposta cinematografica mai
banale, questo festival continua con coraggio a volersi porre come
“alternativo” rispetto alle tendenze glamour di altri appuntamenti come Roma o
Venezia, puntando sempre in maniera specifica sulle proposte del cinema indipendente
dal meccanicismo delle leggi di mercato. In più, da almeno un paio d’anni a
questa parte Pesaro sta diventando terreno fertile di incontro e soprattutto di
confronto con molti cineasti ed attori che rappresentano la nostra
cinematografia, e che attraverso il dibattito con il pubblico possono
testimoniare lo stato più o meno felice dell’odierna situazione del cinema
italiano.
Insomma, l’atmosfera rilassata,
quasi rarefatta, in cui si aggirano i partecipanti al festival di Pesaro sembra
stridere fortemente con i vortici creati n altre situazioni in cui versa
l’industria dello spettacolo italiana: nonostante le continue difficoltà
organizzative – dovute ai tagli di bilancio dello Stato ed al proliferare sempre
più caotico di manifestazioni concorrenti – il direttore Artistico Giovanni
Spagnoletti persevera nel suo lavoro di indagine, di ricerca volta a dare
visibilità ad un cinema non omologato, osiamo dire indipendente nel senso più
genuino del termine. Furoi da ogni schema quello che Pesaro rappresenta e
soprattutto presenta, a prescindere poi dall’effettiva qualità delle opere, è
un tentativo di discorso “altro” sullo stato del cinema contemporaneo che
indubitabilmente serve, anche quando le risposte che da non sono per nulla
soddisfacenti - vedi l’altro articolo su Pesaro 2007 intitolato “Il non-cinema
italiano”.


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Pesaro culla dell'indipendenza
Si è chiusa la 43° edizione del Festival del Nuovo Cinema di Pesaro, una delle manifestazione più longeve presenti sul nostro territorio, che ha confermato anche quest'anno quanto di buono fatto vedere in passato

02.07.2007 - Autore: Adriano Ercolani