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Ovunque andrà saranno risate

Risate, sghignazzi e sincero disgusto per un film di cui è difficile parlare.

Stefano Accorsi

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano, Matteo Nucci e Arthur Pang
Avete presente quando ci si sente imbarazzati per l’altro? Cioè, quando senti un altro che magari non conosci neppure mentre dice cose così ridicole e grottesche che finisci per sentirti imbarazzato al posto suo. Ecco, anche questo sentimento è stato superato dalla visione di “Ovunque sei”. Solo imbarazzo, il più puro imbarazzo, figuriamoci parlarne… L’aspetto delicato della questione poi è che i protagonisti maschili costretti a pronunciare battute che farebbero impallidire il più grande degli attori, si chiamano, nel film, proprio come noi! Santiddio – ci siamo guardati in sala – Leonardo e Matteo!?! No, non possiamo proprio scrivere di questo film, rischiamo grosso. Abbandoniamo l’analisi alla più tranquilla e gentile mano di Arthur Pang.   Ci sono film che durante i festival del cinema diventano piccoli casi, cult-movie, film di cui in tutti i bar e angoli delle strade si parla. E questo è il caso di ‘Ovunque sei’. Sono ormai più di ventiquattrore che per le strade del Lido impazzano i commenti di come sia possibile non solo fare, ma anche presentare un film del genere. Tutti hanno un sorriso stampato sul viso quando parlano del film, un misto tra il divertimento di aver potuto assistere ad una proiezione che rimarrà storica per il susseguirsi di battute, fischi e risate in sala, ma anche lo sconcerto di trovarsi di fronte a un qualcosa del genere. La storia di questo cult-movie al contrario è complessa, anche poco chiara. Matteo (Accorsi), medico che lavora sulle ambulanze, è ormai appagato del rapporto che ha con sua moglie (Bobulova). Una notte, dopo che questa lo ha tradito, ha un incidente mortale proprio con l’uomo (Dionisi) che ha appena fatto l’amore con sua moglie. Il corpo di Matteo e quello della giovane volontaria al suo fianco (Placido) non si trovano più. E qua il film va incontro ad una svolta in puro stile ‘Sesto senso’ che non spetta a noi svelare. Accorsi e Placido, due anime perse per la città, iniziano a vivere la loro storia d’amore, mentre la Bobulova, che aspetta invano il ritorno dell’uomo che ama, cede lentamente al fascino dell’uomo che ha provocato la sua morte. Ah!!!!!!!!!!!!!!!!!   Sono troppe le domande che una persona si pone riguardo a questo film che segna il ritorno di Accorsi sulla scena dopo due anni. Perché la Cattleya, produzione in forte ascesa ha pensato di produrre una tale oscenità? Perché un cast di questo livello e una troupe di questo livello hanno accettato di lavorarci? Perché ogni volta che la bellissima Violante Placido parla ti giri in sala per vedere le facce sbalordite e incredule del pubblico? Perché ci si sono messi in quattro a scriverlo…. E non parliamo di giovani sceneggiatori, ma il meglio che il cinema italiano possa offrire? Ah!!! Ma preferiamo risponderci ad una sola domanda. Perché un film sul lutto, sulla sofferenza, sulla perdita di un marito ma anche di un padre ha generato tante risate in sala? E’ qua che il film raggiunge il suo punto più basso, più volgare, più imbarazzante. ‘Ovunque sei’ offende la gente che soffre e ha sofferto. Offende chi ha vissuto un trauma simile a quello dei protagonisti. Offende per la superficialità e la presunzione con cui tratta un argomento su cui in pochi possono costruire una favola. E in più allontana dal cinema, ti distacca da quella scatola magica che crea storie e sogni, che ti fa ridere e ti fa piangere, che non dovrebbe mai provocarti simili emozioni. Parlare del significato del film di Placido, del rapporto col passato, dell’importanza dei momenti già vissuti non ci interessa, ci sembra una perdita di tempo. Preferiamo parlare d’altro. Comunque facciamo tutti i nostri più sentiti complimenti alla truppa Placido che è riuscita a creare una altro tipo di cult-movie, ancora indefinibile con un nome, anche l’appellativo trash-movie stonerebbe. Ma siamo sicuri che nelle prossime ore tutta la fantasia dei giovani che vagano per le strade del Lido ci aiuterà a classificarlo.
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