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"No Man's Land"

Chi altri puo' parlare della guerra dei balcani se non chi l'ha vissuta sulla propria pelle?

cannes

12.05.2001 - Autore: Alessandro La Rocca - Filmaker-s magazine
Lo scherzo atroce della guerra   E lopera prima di un giovane regista bosniaco, Danis Tanovic, ad aver conquistato finora lapplauso più lungo e convinto da parte dei cauti giornalisti accreditati a Cannes. Approdato al concorso delledizione 2001 del festival dopo alcune regie di spot e soprattutto tre documentari premiati ed apprezzati in tutta Europa, con No Mans Land (Terra di Nessuno) Tanovic mette a frutto lo studio e la conoscenza della sua terra proponendo una visione della guerra dei Balcani insieme ironica e dolorosa, dissacrante e profonda.   Il film Siamo nel 1993, nel pieno della guerra tra Serbi e Bosniaci. Ciki e Nino, uno bosniaco e laltro serbo si ritrovano, per uno scherzo del destino, fianco a fianco in una trincea della terra di nessuno, equidistanti dalle rispettive linee del fronte. Ciki e Nino si odiano e non sanno neanche perché: parlano la stessa lingua, scoprono di avere amicizie in comune, non capiscono bene il senso di questa guerra, ma soprattutto hanno un valore fondamentale che li unisce: cercare di portare a casa la pelle. E tuttavia saranno costretti a una convivenza forzata che li allontanerà ancora di più: nella stessa trincea un amico di Ciki, creduto morto da un altro soldato serbo, è stato depositato sopra una mina che esploderà appena il suo corpo verrà, in qualsiasi modo, rimosso da quel posto. Per risolvere questo inestricabile problema accorrono tutti: caschi blu di tutte le nazioni, capoccioni dellOnu e stampa americana, fino a trasformare tutta la storia in un grande, inutile, show mediatico.   Il commento Chi altri puo parlare della guerra dei balcani se non chi lha vissuta sulla propria pelle? E come puo ritrarla un bosniaco se non con quel corrivo, spiazzante, dissacrante approccio alla vita che è il loro modo di combattere la morte? E chi sono i buoni e i cattivi in questa guerra che nessuno è ancora riuscito a spiegare? Ecco allora No Mans Land, commedia nera iperrealista in cui tutti escono con le ossa rotte: soldati combattenti, soldati dellONU, politici, giornalisti: tutti appesi a un episodio tanto grottesco quanto drammatico, tutti a girare in tondo intorno al non-sense della guerra fino allinevitabile, tragico finale.   In sintesi No Mans Land è lennesima conferma del talento visivo e narrativo dei registi balcanici: capaci di ritrarre se stessi e il mondo che li circonda in maniera iperbolica, dissacrante, profondamente umana.        
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