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Michael Mann, Master of Cinema

Emozioni e perfezionismo nell'incontro con il regista di "Heat" e "Collateral" al Festival Internazionale del Film di Roma

Collateral - Michael Mann

30.10.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Puri momenti epici composti da tensione, romanticismo e un perfezionismo millimetrico. Questo è il cinema di Michael Mann, uno degli ultimi grandi che crede ancora nel potere immenso dello schermo e che sul palcoscenico del Festival del Film di Roma viene salutato come “Il poeta della solitudine urbana”. La sua lezione di cinema comincia proprio sulle immagini di James Caan alle prese con una cassaforte da forzare in “Strade violente”, seguita dalla bellissima scena in mare in cui Colin Farell dice a Gong Lì:  “Stiamo andando a Cuba? Lì non amano il mio passaporto”. Una sequenza tratta da “Miami Vice” dalla  forte carica erotica.

Michael Mann a Roma

E c’è un brivido che corre lungo la schiena di tutte le centinaia di persone che sono venute a vedere il maestro, quando sullo schermo Al Pacino e Robert De Niro prendono quel caffè come “due vecchi amici”. Un momento cinematografico entrato nella storia. “Non ho girato quella scena con Al e Bob – dice Mann – Ma con Vincent Hanna e Neil McCauley. Gli attori erano così dentro il loro personaggio che erano semplicemente spariti. La cosa bella di quella scena è che entrambi sono gli unici a non prendersi in giro. Ciò che ho detto loro quando li ho diretti è stato di studiare il linguaggio del corpo. Di continuare a tenersi d’occhio”.

Da “Heat – La sfida” a “Collateral”, da “Alì” a “Insider”, passando per il magnifico “Manhunter – Frammenti di un omicidio”… altro che “Red Dragon”! “Per ‘Manhunter’ ho contattato un vero serial killer rinchiuso in carcere – racconta il maestro – gli ho scritto diverse lettere e l’ho incontrato un paio  di volte. Ero interessato a saperne di più sulle loro patologie e ho basato il personaggio di Dolarhyde interamente su di lui”.

In sala le luci si spengono durante l’incontro e gli amplificatori tremano quando vediamo l’assedio in piena Los Angeles in “Heat”: “Abbiamo provato tanto prima di girare, così nel momento in cui l’abbiamo filmata, tutti gli attori erano pronti. Guardate Val Kilmer, guardatelo sparare prima davanti a sé, poi girarsi e sparare dall’altra parte. Ed eccolo poi ricaricare e tornare a sparare nella prima posizione. Questa è una mossa che abbiamo imparato direttamente dalle forze speciali del governo. Quando ho filmato quella scena volevo raccontarla in soggettiva, dal punto di vista dei due protagonisti”.

Michael Mann dirige Tom Cruise sul set di Collateral

Quando parla di “Collateral”, il regista ci rivela come mai lo abbia girato in digitale: “Mi ha permesso di fare vivere la notte di Los Angeles. Guardate il cielo durante la scena dei coyote: se fosse stato su pellicola non si sarebbe visto. Ho l’ambizione di utilizzare tutte le tecniche disponibili in modo da portare il pubblico ovunque”. L’incontro si conclude sulle immagini di Insider” con Al Pacino e Russell Crowe, plurinominato agli Oscar eppure “difficile da realizzare. I produttori non ci credevano neanche un po’. Pensavano che nessuno lo avrebbe mai visto. La cosa che mi piace di quel film, basato su eventi reali, sono proprio i due protagonisti: due uomini che non si piacciono ma si rispettano”.

Dopo novanta minuti il maestro si congeda. Non ha rivelato troppo sulle sue tecniche o sui suoi metodi, ma la standing ovation è un must.


Vi ricordiamo che Film.it segue in prima linea il Festival Internazionale del Film di Roma. Per saperne di più vi invitiamo sul nostro speciale Roma 2011.

 

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