NOTIZIE

Marco Bellocchio: l'unico italiano di Cannes

A novembre compirà 70 e si dice 'tranquillo' il regista Marco Bellocchio per la sua partecipazione al Festival di Cannes, in concorso, con il suo "Vincere", nelle sale dal 22 maggio. E' la settima volta che il Maestro arriva sulla Croisette.

Vincere

01.05.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Avere l’unico film italiano in concorso al Festival di Cannes non mi toglierà il sonno”. Comprensibile per Marco Bellocchio, uno dei grandi nomi del cinema europeo che alla manifestazione più importante al mondo è già andato sette volte: “Il regista di matrimoni” – anche allora unico italiano in concorso, “L’ora di religione”, “La Balia”, “Il Principe di Homburg”, “Il sogno della farfalla”, “Enrico IV”, “Salto nel vuoto”. Più una partecipazione da giurato. E’ un veterano del luogo e non lo scuotono nemmeno le sicure polemiche che arriveranno al film, soprattutto dal nostro Paese, dato che parla di un pezzo della nostra Storia che ha che fare con Benito Mussolini. Ma “Vincere”, ci tiene a sottolineare il regista è la drammatica vicenda di Ida Dalser (interpretata da Giovanna Mezzogiorno), che conosce Benito Mussolini (nei suoi panni Filippo Timi) quando è giovanissimo. Hanno un figlio, Benito Albino ma, entrambi, danno fastidio al futuro Duce e al Regime e le loro esistenze verranno cancellate dal mondo.



Ida incontra Mussolini a Milano, dove dirige l’Avanti ed è un ardente agitatore socialista che guida le folle verso un futuro di emancipazione sociale, un anticlericale, un antimonarchico. In realtà lo aveva già fuggevolmente incontrato a Trento e ne era rimasta folgorata. Ida crede in lui, nelle sue idee: Mussolini è il suo eroe. Per lui, per finanziare il Popolo d’Italia, il giornale da lui fondato, nucleo del futuro Partito Fascista, vende tutto: appartamento, salone di bellezza, mobilio, gioielli.

Allo scoppio della guerra, Benito Mussolini si arruola e scompare dalla vita della donna. Ida lo rivedrà in un ospedale militare, immobilizzato e accudito da Rachele, appena sposata con rito civile. Furente si scaglia contro la rivale rivendicando di essere lei la vera moglie, la madre del suo primogenito, ma viene allontanata a forza. Ida è una donna dalle reazioni esplosive, incapace di accettare compromessi. Disconosciuta, sorvegliata, pedinata, non si arrende, protestando la sua verità, scrivendo lettere a chiunque: alle autorità, ai giornali, al Papa. Rinchiusa in manicomio lei - in un istituto il bambino - per oltre undici anni, tra torture e costrizioni fisiche, non ne uscirà mai più e mai più rivedrà suo figlio, a cui toccherà la stessa disgraziata sorte.



Non mi importava marcare e denunciare le nefandezze del regime fascista – dichiara il regista – E aggiungo anche che, viste le ultime polemiche sorte, quando ho fatto 'Vincere' non ho pensato affatto a Berlusconi né ho fatto similitudini tra Mussolini e l’attuale premier. Non penso nasceranno discussioni, comunque saranno gli spettatori a decidere”. “Ida Dalser – ha continuato Bellocchio – è stata un’eroina piuttosto antipatica, una rompiscatole che voleva affermare ad ogni costo la verità e i suoi diritti. Per questo l’ho amata. Io la vedo come una irriducibile, che si è sempre mantenuta lucida e integra. Il mio film ne fa un simbolo dell’opposizione. 'Vincere' è una pellicola incalzante, futurista”.



Infine due parole sugli straordinari attori che ha scelto. Di Filippo Timi, spiega Bellocchio: “Mi ha impressionato la strabiliante somiglianza con il giovane Mussolini. E poi nel suo stesso essere una naturale autorevolezza come anche quella disperazione propria al personaggio di Albino”. Mentre per Giovanna Mezzogiorno: “Non è stata solo una questione che Ida era una bella donna e Giovanna pure ma, piuttosto, l’ho scelta per la caparbietà propria al suo carattere e perfetta per il personaggio della Dalser”.

"Vincere" arriverà nelle sale italiane dal 22 maggio, distribuito dalla 01 Distribution.
FILM E PERSONE