
Ida incontra Mussolini a Milano, dove dirige l’Avanti ed è un ardente agitatore socialista che guida le folle verso un futuro di emancipazione sociale, un anticlericale, un antimonarchico. In realtà lo aveva già fuggevolmente incontrato a Trento e ne era rimasta folgorata. Ida crede in lui, nelle sue idee: Mussolini è il suo eroe. Per lui, per finanziare il Popolo d’Italia, il giornale da lui fondato, nucleo del futuro Partito Fascista, vende tutto: appartamento, salone di bellezza, mobilio, gioielli.
Allo scoppio della guerra, Benito Mussolini si arruola e scompare dalla vita della donna. Ida lo rivedrà in un ospedale militare, immobilizzato e accudito da Rachele, appena sposata con rito civile. Furente si scaglia contro la rivale rivendicando di essere lei la vera moglie, la madre del suo primogenito, ma viene allontanata a forza. Ida è una donna dalle reazioni esplosive, incapace di accettare compromessi. Disconosciuta, sorvegliata, pedinata, non si arrende, protestando la sua verità, scrivendo lettere a chiunque: alle autorità, ai giornali, al Papa. Rinchiusa in manicomio lei - in un istituto il bambino - per oltre undici anni, tra torture e costrizioni fisiche, non ne uscirà mai più e mai più rivedrà suo figlio, a cui toccherà la stessa disgraziata sorte.

“Non mi importava marcare e denunciare le nefandezze del regime fascista – dichiara il regista – E aggiungo anche che, viste le ultime polemiche sorte, quando ho fatto 'Vincere' non ho pensato affatto a Berlusconi né ho fatto similitudini tra Mussolini e l’attuale premier. Non penso nasceranno discussioni, comunque saranno gli spettatori a decidere”. “Ida Dalser – ha continuato Bellocchio – è stata un’eroina piuttosto antipatica, una rompiscatole che voleva affermare ad ogni costo la verità e i suoi diritti. Per questo l’ho amata. Io la vedo come una irriducibile, che si è sempre mantenuta lucida e integra. Il mio film ne fa un simbolo dell’opposizione. 'Vincere' è una pellicola incalzante, futurista”.

Infine due parole sugli straordinari attori che ha scelto. Di Filippo Timi, spiega Bellocchio: “Mi ha impressionato la strabiliante somiglianza con il giovane Mussolini. E poi nel suo stesso essere una naturale autorevolezza come anche quella disperazione propria al personaggio di Albino”. Mentre per Giovanna Mezzogiorno: “Non è stata solo una questione che Ida era una bella donna e Giovanna pure ma, piuttosto, l’ho scelta per la caparbietà propria al suo carattere e perfetta per il personaggio della Dalser”.
"Vincere" arriverà nelle sale italiane dal 22 maggio, distribuito dalla 01 Distribution.