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Mangiare, bere, feste e cocktail

Tanti gli aperitivi, le cene e le feste notturne intorno alla Croisette

Paris Hilton

24.05.2010 - Autore: Andrea D'Addio
Ci sono tutti a Cannes. Attori, attrici, produttori, registi, direttori di festival, rappresentati degli sponsor, fotografi e giornalisti. Si lavora tutto il giorno, tra proiezioni, appuntamenti di lavoro e interviste, e così rimane solo la sera per dare vita a quei contatti informali che sono importanti quanto tutto il resto. E’ questa la ragione per cui sono tanti gli aperitivi, le cene e le feste notturne intorno alla Croisette: che sia un film che celebra la partecipazione al festival o una fondazione che cerca di richiamare l’attenzione sull’impegno intrapreso a favore di quello o di quell’atro progetto, ogni occasione è buona per staccare un attimo la spina e lasciarsi andare.

Noi di Film.it, quando non sveniamo sulla tastiera dopo una dozzina di ore passate tra  lo scrivere, le conferenze stampe e le proiezioni, partecipiamo anche a questi avvenimenti. Siamo dei veri stakanovisti! Normalmente le locations sono fantastiche, ultimi piani di hotel con vista Cannes, locali sulla spiaggia da cui echeggia  il rumore dell’onda che nasce e si ritira, terrazze di appartamenti nella città vecchia con panorama sul castello. Spesso si organizzano anche cocktail all’interno degli stand del mercato del cinema, lungo il porto e l’effetto e comunque buono, nonostante le pareti di plastica e quel pavimento di cui ti ricordi la provvisorietà ogni volta che appoggi il piede e senti un cigolio.

Così è stato a esempio quando siamo stati ad un evento organizzato dal Festival di Roma all’interno dello stand del cinema giapponese. Una cena anticipata (erano le 6 del pomerggio) a base di sushi e altre specialità della cucina nipponica. Di maggiore effetto scenografico è stata una cena allestita dal Trailer Film Festival di Catania sull’ultimo piano del Palm Beach Hotel. Ogni portata si richiamava ad un film (dal pasticcio di pasta di “Notturno Bus” alle tante ricette di “Baaria”), il clima era gradevole e all’ultimo momento (ma non lo consideriamo proprio un punto a favore) è arrivata anche Valeria Marini con il suo codazzo di assistenti e lacchè. Ha mangiato tanto quanto un corpo come il suo ci si aspetta che faccia, con buona pace per quelle diete che spesso si accostano alle starlette di cinema e televisione.

Più giovanile è stata la nottata offerta da le Giornate degli Autori, una delle sezioni del festival di Venezia. Niente cena, solo qualche rustico, ma open bar e bella musica fino alle prime ore del mattino (anche se di quest’ultima ci hanno solo raccontato, noi eravamo andati a nanna dopo un’oretta di chiacchiere). A base di riso, salsiccia e tabasco è stato un incontro nello stand del cinema canadese, mentre solo da bere c’era quando siamo stati invitati dall’ufficio stampa della DDA per passare qualche ora tra soli giornalisti. Si è dato molto da fare anche lo spazio Cinecittà, tra cene offerte dalla regione Piemonte e colazioni varie.

La francese Artè, network televisivo e cinematografico famoso per la qualità dei propri prodotti, ha invece utilizzato uno yacht ormeggiato sul porto per celebrare di notte la premiere di “Women are heroes”, regalando un paio di creme detergenti a tutti gli invitati.

L’evento di maggiore glamour a cui abbiamo partecipato è stato però senza dubbio la festa nel locale VIP Room organizzata dal regista e sceneggiatore Paul Haggis (quello di “Crash”) a favore dell’AMREF e delle vittime di Haiti. Paris Hilton, Gerard Butler, Russell Crowe e Michelle Rodriguez hanno ballato accanto a noi mentre il grande rapper e produttore musicale Timbaland faceva da vocalist e deejay. La bellezza della situazione non risiedeva certo nei nomi famosi presenti, ma la cura della scenografia, la musica varia e sempre ballabile, nonché nella coinvolgente atmosfera che sprizzava voglia di divertirsi da tutte le parti, hanno reso la serata davvero indimenticabile.

Insomma, Cannes ha un modo tutto suo per ripagare il lavoro giornaliero. Come potrete immaginare, non si diventa ricchi scrivendo di cinema, ma quantomeno si ha la fortuna di vivere posti e situazioni a volte indescrivibili.