NOTIZIE

Lorenzo verso Lorenzo

Il giovane attore Lorenzo Balducci è Lorenzo da Ponte in Io, Don Giovanni di Carlos Saura presentato Fuori Concorso al Festival di Roma. La storia del librettista che lavorò con il geniale Wolfgang Amadeus Mozart. Dal 21 ottobre nei cinema.

Io, don Giovanni

20.10.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Chi era Lorenzo da Ponte? Il suo vero nome era Emanuele Conegliano, poeta e librettista, che scrisse opere come Don Giovanni, Le Nozze di Figaro e Così fan tutte. Il regista spagnolo ne racconta la vita e il suo rapporto con uno dei più grandi musicisti della storia, Mozart, e del suo acerrimo nemico Salieri interpretato da Ennio Fantastichini. Abbiamo incontrato il protagonista, Lorenzo Balducci, classe 1982, un attore italiano che alterna la sua carriera fra registi del nostro paese ed autori europei.
 
Come è stata questa esperienza con Carlos Saura per Io, Don Giovanni?
Incredibile! Il tutto è iniziato nel 2006 mentre stavo girando Il sole nero di Zanussi quando mi dissero che Saura mi voleva incontrare per un provino su un film che voleva realizzare su Don Giovanni. Mi precipitai a Vienna ed è stato come affrontare un esame di maturità in quanto Saura mi ha fatto recitare la scena in cui Lorenzo da Ponte racconta a Mozart come nasce la storia di Don Giovanni. E’ stato davvero impegnativo, ma una grandissima soddisfazione.

Nella sua filmografia troviamo registi come Téchiné, Zanussi, Saura poi tanti italiani, Avati, Melchionna, Lucini, Monteleone... Una carriera un po’ particolare, quasi da outsider. Come sceglie i suoi ruoli?
Mi piace che mi definiate outsider. Per quanto riguarda l’avere avuto la possibilità come attore italiano di lavorare con registi stranieri è stata la mia più grande benedizione. Io ho sempre sognato di lavorare nel cinema europeo, che è quello che mi piace di più anche come spettatore. Ovviamente guardo tutto, il cinema americano è sempre presente ma anche lì quello indipendente è il mio preferito, la mia aspirazione.

Prossimo film all’estero o in Italia?
Non vedo l’ora di iniziare perché torno a lavorare di nuovo dopo Les Témoins con André Téchiné sul suo nuovo progetto. Il film sarà girato in Italia e sarà un lavoro grosso per me dal punto di vista dello sviluppo del personaggio. Il film è tratto da un romanzo che si chiama ‘Gli Imperdonabili’ ma non sarà questo il titolo del film. E penso veramente che non mi abituerò mai fino in fondo all’idea di essere stato scelto da alcuni registi per interpretare determinati personaggi… sembra retorico ma è così e mi auguro di non perdere questo stupore che mi colpisce quando alcuni registi chiamano me. Questo vale per le produzioni estere come per l’Italia perché credo fermamente che ci siano una quantità di autori, attori, artisti nel nostro Paese capaci di emozionare, di sapere cosa vogliono raccontare. Il problema sta a monte, in Italia chi prende decisioni ai vertici tende a rendere difficile la vita a chi vuole fare un film.