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L'amore imperfetto

Una pellicola dolorosa e determinata che ha la violenza di un fatto di cronaca.

festival venezia, l'amore imperfetto

07.09.2001 - Autore: Jacopo Zanon
Regia di Giovanni Davide Maderna con Enrico Lo Verso, Marta Belaustegui Italia, 2001   Presentato nella sezione Cinema Del Presente della Biennale di Venezia 58, esce il nuovo film di Giovanni Davide Maderna, Lamore imperfetto. Il regista milanese, premiato in passato al Sacher Festival e a Locarno, approda al Lido con una pellicola dolorosa e determinata. Nella Genova contemporanea vive Sergio (Enrico Lo Verso) che lavora in un supermercato. Con il volto triste e misterioso attraversa gli spazi vuoti del magazzino in chiusura. Non sappiamo niente di lui, ma i suoi passi solenni scandiscono il tempo con lentezza. Angela (Marta Belaustegui), che parla con un forte accento spagnolo, telefona da casa al servizio taxi. Con le mani si tiene la pancia: sta per partorire. Marta e Sergio sono ora genitori di un bambino al quale, già in precedenza, era stata diagnosticata una grave malformazione. Scelta difficile dunque la loro, determinata probabilmente dalla forte fede cattolica di Marta. Il bambino si chiama infatti Miguel Juan, personaggio storico che nel XVII secolo sarebbe stato miracolato dalla Vergine del Pilar di Saragozza. Inizia lattesa vicino allincubatrice, i sorrisi gettati con speranza dentro quello strano contenitore trasparente. Non cè eccessiva disperazione nei due adulti: piuttosto voglia di combattere con gli occhi ben aperti la difficile situazione. Marta è una donna molto forte, non si perde in inutili lacrime. Sergio nasconde dentro di se una profonda inquietudine, ma davanti alla famiglia cerca di non svelare niente. Poi conosce una giovane ragazza al supermercato: la aiuta a scaricare dei pacchi, le sorride e la accompagna a casa. Non la rivede più. Intanto la giovane coppia cerca di sfuggire agli assalti dei giornalisti che si sono impossessati del loro dolore privato. La vita di Marta e Sergio riprende normalmente; i due si incontrano in ospedale e parlano con il dottor Melzi (Francesco Carnelutti). Tornano a casa e aspettano che succeda qualcosa. Un giorno nel supermercato arriva il commissario di polizia Sironi (Federico Scribani) che annuncia la morte della giovane amica di Sergio. Inizia una complicata inchiesta che coinvolge Sergio, sospettato di violenze sulla ragazza. Ma evidentemente la storia di Miguel è destinata a prendere il sopravvento su tutte le altre. Una vicenda incredibile, di quelle che ascoltiamo la sera in televisione, sospirando. E come se la macchina da presa si aprisse su un servizio giornalistico facendoci vedere la cronaca, i minuti che passano. E la cosa più importante resta la decisione di Marta e Sergio, aspettare la vita.