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L'Abruzzo trema anche a Cannes

La presentazione di "Draquila" innesca una nuova polemica Guzzanti - governo, mentre la stampa estera rimane indignata.

Sabina Guzzanti

13.05.2010 - Autore: Andrea D'Addio
Ore otto e trenta di un giovedì 13 Maggio a Cannes. La coda davanti alla piccola sala Debussy nel Palais du Cinema è di quella che si vede solo per i film dei grandissimi autori o per le seconde-terze proiezioni di bei film che attirano grazie al passaparola. Il film in questione invece è l’inedito, almeno per i non italiani, “Draquila – L’Italia che trema”.

La stampa estera non aspetta l’ora per tuffarsi all’interno di quella polemica tutta italiana tra Sabina Guzzanti e il duo Bondi-Berlusconi che sta caratterizzando le pagine di cultura dei quotidiani e siti internet italiani. Il ministro della Cultura è assente da Cannes per non supportare un “film che dileggia l’Italia”, mentre il premier è stato recentemente autore di dichiarazioni difensive, in risposta al film della Guzzanti, su come non lo si possa dipingere come un dittatore: “basta accendere la televisione per accorgersi di come sia io stesso il bersaglio di tante trasmissioni della rete pubblica”.

Draquila - Sabina Guzzanti

La proiezione è scandita da risolini e un brusio continuo di bisbigli. Iniziano i titoli di coda e l’applauso è lungo e convinto. A distanza di un centinaio di metri Sabina Guzzanti incontra i giornalisti italiani e rilancia la polemica. “Da quanto ne so, Bondi non è stato neanche invitato dal festival. E poi lui il film ancora non lo ha visto, ne ha voluto commentare alcune scene tagliate viste da Santoro durante Anno Zero e da queste partire per l’attacco. Per il suo comportamento qui al festival provo vergogna”.

Draquila - Sabina Guzzanti

Continua Sabina Guzzanti: “I miei tentativi di intervistare Bertolaso sono sempre stati rimandati. Me li ha promessi più volte e sempre all’ultimo sono saltati. Mi aveva promesso che avrebbe fatto un tour in tutte le località dove c’erano situazioni di emergenza. Dopo tanti rinvii è scomparso e io ho lasciato perdere”.
Draquila” ha come filo narrante in una doppia accusa. La prima è sull’utilizzo che Berlusconi ha fatto del caso per accrescere il proprio consenso elettorale, la seconda è il trattamento subito dagli sfollati, rinchiusi in campi come se fossero prigionieri e vittime di speculazioni edilizie che li condanneranno per i decenni futuri.

Draquila - Sabina Guzzanti

Secondo la Guzzanti: “Bisogna ristabilire la democrazia, riprendere un cammino lasciato tanto tempo fa. Dobbiamo ridefinire i confini della nostra politica visto che il solo buon senso non è in grado di difendere la nostra Costituzione. Per arrivare ad un presidenzialismo che dia a Berlusconi un potere assoluto anche formale, il governo sta attuando una serie di attacchi eversivi al sistema. Nella nostra società ormai mancano gli stimoli a lottare, 15 anni sono tanti, e se dici mezza parola fuori posto sei diffamato. Poi vedi gente improbabile che fa carriere brillanti, che diventa persino ministro...”.
Ogni riferimento, pensiamo che non sia per niente casuale.


Per saperne di più:
Movie Style: Sabina Guzzanti