

NOTIZIE
"La repetition"
"Cattive ripetizioni" per il primo film francese in competizione a Cannes

14.05.2001 - Autore: Alessandro La Rocca - Filmaker-s magazine
Primo film francese in concorso, La repetition di Catherine Corsini, già autrice dello sfortunato ma intenso La nouvelle Eve, è stata accolto dalla stampa della croisette con una freddezza ingiustificata. La profondità con cui è stato trattato il tema del lesbismo e lottimo lavoro sui personaggi effettuato in fase di sceneggiatura, regia e interpretazione meritano infatti, a nostro parere, ben altra considerazione.
Il film
Louise e Nathalie sono due ragazze di trentanni che si conoscono fin da bambine e che si rincontrano dopo una separazione durata dieci anni. Louise ora è una dentista, mentre Nathalie ha proseguito con successo la sua esperienza di attrice che da adolescenti entrambe coltivavano.
Louise, da sempre innamorata di Nathalie (splendidamente interpretata da Emmanuelle Beart), cerca in ogni modo di far crescere professionalmente lamica, facendo in modo da farle avere una parte da protagonista con un regista teatrale importante. Questo pero causa una crisi tra Nathalie ed il suo compagno, anchegli regista. Il rapporto damore a senso unico tra Louise e lormai star affermata Nathalie si fa allora più complicato e stranamente passionale. Il problema è pero che Nathalie usa laltra come spalla su cui riversare le sue insicurezze, la sua ambizione per il successo che non le lascia spazio per gli affetti o una relazione stabile.Vi è solo un momento in cui Nathalie cede alla passione ormai svelata dellamica, ma è solo un momento, perché in realtà non puo permettere ad alcuno di averla, ed è cosi da sempre, da quando molti anni prima aveva rifiutato Louise per lo stesso motivo.
Le due anime segnate nel profondo dal passaggio di Nathalie, Louise ed il regista ex compagno di lei, si trovano, mentre a Nathalie non resta che continuare a cercare... prima di tutto se stessa.
Il commento
Sicuramente vi è un salto di qualità per la Corsini rispetto alla Nouvelle Eve, sia dal lato del plot che soprattutto dello studio dei personaggi. Le due attrici danno un buon aiuto per poter sfruttare al massimo unottima sceneggiatura, assistita da una messa in scena che esalta i toni da melo del rapporto dilaniante tra le due protagoniste.
Gli altri comprimari hanno tutti un ruolo marginale che è al servizio dei due personaggi femminili, per evidenziare la passione di Louise per Nathalie e di questa per quella carriera teatrale che fagocita ogni possibilità di essere pienamente felici, se non per il breve protrarsi di un applauso.
In sintesi
Un film intenso, difficile e triste come lo sguardo finale di una Emmanuelle Beart sempre più convincente.